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venerdì 4 gennaio 2008

Un primo commento a “caldo” delle novità introdotte dalla Finanziaria 2008

La legge 24 dicembre 2007, n. 244, tra alcune novità positive per il turismo, quali la possibilità del recupero dell’IVA sulle attività congressuali, se e quando verrà concessa una deroga dalla Comunità Europea, e un primo passo per l’avvio dei cosiddetti “buoni vacanza”, istituiti e finanziati quasi sette anni or sono, conferma il “vizio”, tutto italiano, di intendere il federalismo come duplicazione o sovrapposizione delle competenze e non, invece, com’è, di ripartizione.

L’evoluzione del sistema di governo in senso federale, iniziata negli anno ’90, è stata una grande occasione, purtroppo non utilizzata, per dare efficienza al sistema Paese nel suo complesso.
Le speranze di risolvere i problemi dovuti all’eccesso di normazione, ai rapporti tra l’Amministrazione Pubblica e la società civile e tra la sfera del potere centrale e quella delle autonomie locali sono state vanificate nell’applicazione pratica della teoria politica.
Non sono stati raggiunti neanche gli obiettivi finanziari che intendevano provocare una sostanziale riduzione della pressione fiscale complessiva rendendo i vari livelli di governo realmente rispettosi degli obiettivi e dei vincoli di bilancio (cfr. spesa sanitaria).

Questa finanziaria, oltre a proseguire nella duplicazione delle competenze con l’istituzione di un vero e proprio “Ministero del Turismo” (cfr. art. 1, comma 195, della legge in argomento, ma anche i comma nn. 193 e 194) ripropone una serie di interrogativi sul significato di legislazione concorrente fra Stato e Regioni, oppure esclusiva delle Regioni. Ed è una dimostrazione delle moderne teorie sul ciclo politico-economico, che si sono accennate a lezione, e di come le “lobby” riescano a condizionare i policy makers. Infatti, occorre rammentare la pressione esercitata, negli ultimi anni. dai rappresentanti di categoria in favore di un ritorno al centralismo.

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