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lunedì 3 ottobre 2011

Prezzi in aumento a settembre

Articolo di Cristina Morelli pubblicato su PagineAbruzzo

lunedì 8 febbraio 2010

Aggiornato il paniere degli indici dei prezzi al consumo

Tra le innovazioni metodologiche finalizzate al miglioramento della tempestività e della rappresentatività congiunturale degli indici si sottolinea l'eliminazione della frequenza trimestrale di rilevazione (8,5% dei prodotti del paniere nel 2009) in favore di quella mensile o bimensile.
Quest'anno entrano nel paniere le nuove posizioni di Collaboratore familiare con compiti di assistenza alla persona e l'Intervento medico in regime privatistico. Inoltre, vengono inseriti nuovi prodotti all’interno di posizioni già esistenti; ad esempio, le posizioni relative agli Apparecchi per la telefonia mobile e ai Personal computer unità centrale comprendono, rispettivamente, anche gli smartphone e i nettop; la posizione relativa ai Viaggi aerei nazionali vede l’introduzione dei voli low-cost (già presenti nella posizione Viaggi aerei europei). Molte altre posizioni subiscono scomposizioni o raggruppamenti di posizioni rappresentative già presenti nel paniere, allo scopo di migliorare la copertura dell’insieme dei consumi delle famiglie che esse rappresentano. Escono dal paniere le posizioni Lampadina ad incandescenza, Fiammiferi, Riparazione orologio.

martedì 8 settembre 2009

Una ricetta contro la crisi: cambiare target!

La catena alberghiera Starwood, ha deciso di ridurre il servizio e di conseguenza il numero di stelle di alcuni suoi alberghi di lusso, per fronteggiare la crisi che ha investito il segmento.
La nuova formula: meno costi e prezzi più accessibili.
Anche le Web agency (da Priceline a Expedia a Orbitz) stanno effettuando politiche di prezzo riducendo il booking fee e le penali.

mercoledì 8 luglio 2009

La Spagna si mobilita per la riduzione dell'Iva

Dopo l’armonizzazione dei francesi e le richieste delle Associazioni di categoria italiane, il canale distributivo spagnolo (T. O. e Associazioni) chiede la riduzione dell'aliquota Iva dal 16 al 7%. Sono quattordici tra tour operator e AdV e otto le associazioni di categoria che hanno richiesto al Governo spagnolo la riduzione dell'imposta, equiparandola a quella applicata agli altri comparti del settore, come quello ricettivo, della ristorazione e dei trasporti.

Uno studio effettuato dalla Commissione Europea, nel luglio del 2005, aveva comparato le percentuali dell’aliquota dell’Imposta (comunitaria) sul Valore Aggiunto, che veniva applicata nel settore degli alberghi e della ristorazione, all’interno del mercato europeo.
Molti Paesi membri prevedevano per il settore alberghiero e per quello della ristorazione una differente imposizione fiscale indiretta.
Dai dati rilevati emergeva che, il Paese con il prelievo fiscale più contenuto, era il Lussemburgo, con un’aliquota Iva (uguale per la ricettività e per la ristorazione) fissa al 3% e quello con l’imposizione più pesante risultava il Regno Unito con un’aliquota del 17,5%.

All’interno del range, l’Italia con il 10% per gli hotel e la ristorazione, insieme all’Austria, però con punte del 20% per le prestazioni rese in pubblici esercizi di categoria lusso e per gli stabilimenti balneari.
Un’imposizione più elevata, si registrava solo per l’Irlanda (13,5%) e per la Svezia (12% per la ricettività e 25% per la ristorazione), mentre il resto dei Paesi membri applicava aliquote più contenute: la Grecia con l’aliquota del 9%, la Slovenia dell’8,5%, la Spagna del 7% e i Paesi Bassi al 6%. Altri Paesi applicavano aliquote differenziate come il Belgio che a fronte di un’aliquota ridotta del 6% per gli alberghi applicava l’aliquota del 21% per i ristoranti, la Francia che prevedeva una aliquota Iva pari al 5,5% per il comparto alberghiero e 19,6% per quello della ristorazione; il Portogallo che posizionava la misura dell’imposta al 5% per la ricettività e al 12% per la ristorazione.

Quest’anno, per cercare di mitigare gli effetti della crisi economica, il Presidente francese armonizza le aliquote abbassando l’Iva alla ristorazione dal 19,6% al 5,5% e in Spagna, dove l’aliquota è già inferiore alla nostra (7%), si chiede l’estensione al settore della commercializzazione dei prodotti turistici.

La Francia è riuscita a superare i pareri negativi della Comunità Europea e stima che l’iniziativa produrrà ventimila nuovi posti di lavoro e ventimila contratti per apprendisti entro tre anni.

Mentre in Italia ancora si discute su una eventuale riduzione di aliquota ed equiparazione per le prestazioni degli stabilimenti balneari, i nostri diretti competitori già godono di aliquote inferiori che permettono politiche di pricing consentite dall’imposizione fiscale.
Bisogna però riconoscere che un primo passo è stato fatto per il turismo d’affari che può detrarre l’imposta per le prestazioni alberghiere e le somministrazioni di alimenti e bevande (Finanziaria 2007), ma calata su questa situazione, immaginate chi sfrutterà meglio una strategia di promozione sul turismo di massa condivisa tra Italia, Francia e Spagna come previsto dall’accordo siglato dal nostro nuovo Ministero.
PS.: La Comunità Europea raccomanda di non scendere sotto il 5%.

giovedì 26 marzo 2009

Segnali positivi dagli italiani


Nei primi due mesi del 2009, mentre gli alberghi soffrono (cfr. dati Federalberghi) il turismo nazionale aumenta.
Lo comunica l’ISNART che ha rilevato che nel mese di gennaio hanno effettuato una vacanza quasi cinque milioni di italiani (10,4% della popolazione). Lo scorso anno si erano mossi poco meno di 4,4 milioni di connazionali ( 9,2% del totale). Il dato risulta quasi raddoppiato rispetto alle previsioni.
A febbraio sono stati quasi 4,7 milioni di italiani (9,9% della popolazione) in leggero aumento rispetto ai 4,3 milioni che hanno effettuato una vacanza nello stesso periodo del 2008 e la previsione per marzo e di altri cinque milioni di italiani (pari al 10,5% del totale).


giovedì 11 dicembre 2008

Diminuiscono le tariffe alberghiere

Questa estate a livello mondiale, i prezzi praticati dagli alberghi sono scesi. Lo rileva l’Hotel Price Index realizzato dalla Hotels.com (specialista nelle prenotazioni alberghiere). Si tratta di un indice che dal 2004 misura trimestralmente l’andamento dei prezzi effettivamente corrisposti dai clienti di 68.000 hotel in 12.500 destinazioni.

Il prezzo medio corrisposto per una camera in albergo, nel trimestre luglio-settembre 2008, risulta diminuito del 3% rispetto allo stesso periodo del 2007.
La diminuzione del 3% è da attribuirsi al calo registrato dalle tariffe degli alberghi del Nord America (dove i prezzi sono scesi del 5%), nei Caraibi (-4%) e in America Latina (-1%).

In Europa invece il trend si è mantenuto su livelli invariati con un rialzo del 2% durante i mesi estivi.

Secondo il tHPI (trivago Hotel prix) del portale europeo di viaggi trivago.it, invece le tariffe per una camera di hotel hanno registrato il -4.7% nel mese di Luglio e sono scese di qualche punto
percentuale anche in Agosto. In controtendenza il mese di settembre con un +13% sul mese di agosto.
E se le vacanze nel mese di Luglio e Agosto sono risultate quindi essere piu’ economiche rispetto alle stime effettuate all’apertura della stagione estiva, la chiusura della stagione del turismo balneare cede il passo ad una sorta di rinnovata e piena stagione”.

Ad ottobre è Venezia la città più cara d’Europa con un prezzo medio per camera doppia di 204 euro a notte, seguita da Ginevra ( 201 euro), Oslo (189 euro), Roma (176 euro) e Parigi (170 euro).

Poi, nell’ultimo semestre in Europa, i prezzi toccano il minimo, registrando -11% rispetto ad Ottobre e le destinazioni italiane diventano meno care. “In alcuni casi, come per Venezia, dal prezzo medio per doppia a notte di 204 euro nel mese precedente, si é scesi a 133 euro; -30%, rispetto ad ottobre, anche per Roma (123 euro) e Firenze (108). Napoli (98 euro) registra -17 e Torino -12% (108 euro) e Bologna (125 euro) -18%”.

giovedì 27 novembre 2008

Contro la crisi: vacanze low cost


Nella prossima stagione invernale 4 italiani su 10 sceglieranno vacanze a basso costo. E’ quanto ha rilevato l’indagine campionaria dell’Osservatorio Europcar-Doxa. Il low cost è conosciuto dalla maggioranza degli italiani (65%), anche se soltanto una piccola percentuale (14%) l'ha utilizzato, ma ora, complice la crisi economica-finanziaria diventa una scelta obbligata.

martedì 25 novembre 2008

Per le feste natalizie gli italiani spenderanno 3,7 miliardi di euro

Dopo l’ADOC anche Confindustria Assotravel ha comunicato le previsioni per il periodo di Natale/Capodanno secondo la consueta indagine sulle scelte degli italiani.

I risultati sono meno catastrofici del sondaggio precedente e segnano un calo di solo il 2%.
In vacanza quest’anno andrà circa il 40% degli italiani, tra questi buona parte (70%) si recherà da parenti e amici e comunque nelle seconde case specie in montagna”.

Secondo l'indagine congiunturale del Centro studi di Unioncamere, la contrazione dei consumi delle famiglie italiane ha una pesante ricaduta sulle imprese del settore turistico (-7%) e sui servizi di ristorazione (-6,1%) nel 3° trimestre 2008.

Per l'ultimo trimestre le previsioni negative per alberghi e servizi turistici e di -23 il saldo tra aumenti e diminuzioni e per la ristorazione (-21%).

martedì 1 luglio 2008

Effetti del caro petrolio

L’aumento del costo dei carburanti è alla base delle previsioni pessimistiche per la stagione estiva. Lo confermano le ultime dichiarazioni dell'Osservatorio di Federconsumatori che ha stimato il costo di una settimana di ferie al mare, per una famiglia che si muoverà in auto. Il calcolo è di 3.104 euro contro i 2.920 euro del 2007 con un rincaro del 6%.
Per il soggiorno in albergo l'aumento è nella misura del 4% (dai 1.731 euro del 2007, per due camere doppie in pensione completa, ai 1.806 euro di quest'anno), un abbonamento settimanale per un ombrellone e due lettini invece costerà 329 euro contro i 308 dello scorso anno (+7%).

Mentre Trenitalia si aspetta 15 milioni di passeggeri, con un sensibile aumento di viaggiatori rispetto all’estate 2007, complici anche le difficoltà economiche delle famiglie.

giovedì 15 maggio 2008

Previsti aumenti nelle spiagge italiane


Il comunicato stampa di Federconsumatori rileva che:

"A registrare i maggiori rincari, per questa stagione, sono i lettini (dal 10% al 13%), sempre più di moda sui nostri litorali rispetto alle classiche sdraio, in calo, non solo nei gusti degli italiani, ma anche sui listini dei prezzi.
Rimane stabile, invece, il prezzo giornaliero dell’ombrellone, elemento indispensabile nelle calde giornate estive.
Da Rimini a Mondello, da Porto Ercole a Santa Maria di Leuca, un abbonamento giornaliero, comprensivo di un lettino, una sdraio ed un ombrellone possono costare in media dai 19 € ai 21 €. Lo stesso abbonamento, per un mese, costa dai 550 € a 610 €. Sono ormai proibitivi, invece, i costi di un abbonamento stagionale, che può raggiungere anche la ragguardevole cifra di 1280 €. Proprio a causa dei costi così elevati, tale tipo di abbonamento sta registrando un forte calo nelle preferenze degli italiani.
A tutto ciò vanno sommati i costi “aggiuntivi”: il costo del parcheggio che, per una giornata, può arrivare anche a 4 €; il costo di una bottiglia d’acqua che può variare da 2,50 ai 3 €.
In un periodo di crisi economica, come quello che sta attraversando il nostro Paese, lo stabilimento balneare diventa così un lusso riservato a pochi. Si calcola infatti che, mediamente, una famiglia composta da 4 persone, per una giornata trascorsa in uno stabilimento balneare di media categoria, escluso il pranzo, spende come minimo 61 € (1 abbonamento giornaliero, 2 lettini, 2 ingressi, 1 bottiglia d’acque e il parcheggio).
Se le tasche sono vuote ecco la novità della stagione; per chi ama la “tintarella di luna” alcuni stabilimenti, infatti, offrono il pacchetto “happy hour”, che consiste in una riduzione dei prezzi per chi decide di andare in spiaggia dopo le 16. Si può risparmiare anche il 50%.
Per chi invece preferisce la tintarella con il “solleone”, meglio puntare alle spiagge libere, come si faceva un tempo
".

venerdì 30 novembre 2007

Mercato turistico tedesco

In Germania è tornata la voglia di viaggiare, secondo uno studio della Drv, associazione tedesca dei T.O. e delle AdV.
Quest’anno il mercato del turismo organizzato è cresciuto del 3% e si prevede un ulteriore aumento per il 2008.
Circa le destinazioni più ricercate, le mete “esotiche” restano ai primi posti, ma anche le destinazioni del Mediterraneo registrano buoni livelli, con Egitto, Marocco, Turchia, Spagna e Italia in testa nell'inverno 2007/2008.
L'advance booking per la stessa stagione invernale è in crescita del 26% rispetto alla precedente stagione 2006/2007.