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mercoledì 8 febbraio 2012

Abruzzo24ore.tv e l'Assessorato regionale

Luca Di Giacomantonio registra i domini http://www.naturalmentetuo.abruzzo.it/ e http://www.naturalmentetuo.it/, prendendo in giro gli esperti di marketing dell'Assessorato al Turismo della Regione Abruzzo.

giovedì 8 dicembre 2011

Come faccio la promozione?

Gli italiani non sanno o non riescono a promuovere l’Italia. L’Agenzia nazionale per la promozione turistica: l’ENIT, che dovrebbe promuove l'immagine unitaria dell'offerta turistica nazionale e favorirne la commercializzazione, è perennemente in crisi.


Negli ultimi anni, non c’è stato Governo che non ha cercato di risolverne i problemi, con modifiche statutarie, di organico, di competenze ed a volte anche entrando nelle scelte di marketing e di presenza sul Web, si pensa al nuovo logo imposto dalla Brambilla e al sito concorrente del Ministero del Turismo.

Ma costanti sono i fallimenti che spesso sono stati oggetto di interrogazioni e di inchieste parlamentari.

Ora, il nuovo Governo Monti, di primo acchito, aveva deciso che i problemi non potevano essere risolti e quindi, meglio sopprimere l’Azienda e tenere il Ministero.

Dopo qualche protesa invece, la decisione di tornare sui propri passi: l’ENIT può restare! Ma i dubbi come si risolvono?

sabato 3 dicembre 2011

La Regione da i numeri

Articolo di Cristina Morelli pubblicato su PagineAbruzzo

martedì 6 settembre 2011

Bloccato il riconoscimento degli STL

Con deliberazione della G.R. d'Abruzzo  del 1/08/2011, n° 542, pubblicata sul BURA ordinario n° 52 del 31 Agosto 2011 è stata  revocata la precedete deliberazione (n. 175 del 21 Febbraio 2005) avente ad oggetto: “Approvazione definitiva delle Linee di indirizzo e procedure per il riconoscimento dei Sistemi Turistici Locali, ai sensi della legge regionale n. 17/2004”. 

Sei mesi per il funerale dell'APTR

Sul BURA Speciale N° 54 del 31 Agosto 2011 è stata pubblicata la legge regionale sulla
 
Entro 180 giorni l'APTR dovrà morire e le competenze esercitate torneranno in capo alla Regione Abruzzo che gestirà pure gli Uffici IAT.

martedì 9 agosto 2011

Dati mensogneri?

Ieri la Confesercenti ha presentato a Pescara un “dossier sull’economia della Regione” peccato che le conclusioni siano “taroccate” dall’errata interpretazione dei dati di Movimpresa.

Spesso i media “abboccano” non riuscendo o non volendo distinguere il vero dal falso e riportano pedissequamente quello che gli viene propinato, anche se questa volta la fonte è autorevole e l'errore può risultare ammissibile..

Nel merito, Movimpresa è l’analisi statistica della nati-mortalità delle imprese condotta da InfoCamere, per conto dell'Unioncamere, sugli archivi di tutte le Camere di Commercio italiane.

Le notizie vengono rilevate dal Registro delle imprese e riguardano il numero di quelle registrate, di quelle attive, di quelle iscritte, di quelle cessate e delle variazioni.


Per effettuare un confronto sulla demografia d’impresa e quindi, da questo dedurre l’andamento di un settore, non si possono prendere semplicemente i dati delle imprese iscritte e di quelle cessate, fare la differenza e da questo arguire “che nel turismo: il saldo regionale è in deficit (-39), dovuto in larga parte alle non buone performance di Pescara (-22) e Chieti (-17)”.

Non è detto che le imprese iscritte siano attive, ad esempio nella prassi le società che si registrano dopo la costituzione spesso non hanno ancora acquisito tutte le autorizzazioni occorrenti per iniziare l’attività, quindi risultano inattive.

Come pure esistono società di comodo o non operative che non sono attive, ma possono cessare.

Di conseguenza, per poter effettuare correttamente dei confronti tra un periodo e l’altro occorre prendere il dato delle imprese attive.

Inoltre, occorrerebbe precisare che cosa si intende per turismo e quali sono le imprese che si comprendono nel settore, poiché Movimprese riporta i dati per “Sezioni e divisioni attività”.

Per capire il fenomeno si propone la tabella sopra riportata, confrontata con quella apparsa su IlCentro del 9 agosto, dalla quale facilmente si può ricavare il contrario di quanto affermato.

I dati regionali circa la demografia d’impresa osservati dal sistema camerale migliorano nel secondo trimestre del 2011.

Essi rilevano, nel primo semestre, una crescita di oltre l’1% per l’industria dei viaggi e del turismo - settore allargato - rispetto allo scorso anno (più 127 imprese attive) fornendo anche segnali migliori rispetto all’andamento degli altri settori.

Infatti, in Abruzzo il totale delle imprese attive registra una sostanziale stabilità segando solo un +0,1% per un aumento di solo 66 unità (scorporando quelle del settore in argomento).

Nel comparto, il risultato migliore in termini percentuali è stato conseguito dalle attività di supporto ai trasporti con una crescita del 2,2%, nell’intermediazione, con un aumento del 1,8%, seguita dalle attività sportive e di intrattenimento (+1,7%) e dalle imprese di ristorazione (+1,2%).

In valori assoluti, la maggiore crescita di imprese attive è stata registrata nei servizi di ristorazione con n. 93 nuove unità, seguiti dalle attività sportive e di intrattenimento (+22).


lunedì 25 luglio 2011

Anche i gamberi purtroppo camminano

Scoperta la vera natura della nostra nazione. Fa parte della famiglia dei crostacei, esattamente è un gambero!

Infatti, se il popolo sovrano decide che un ministero deve scomparire, in un Paese normale scompare.

In Italia invece, dopo qualche decennio riappare quale fantasma del passato e senza potere (riforma titolo V della Costituzione), ma con un bell'organico; e purtroppo dimostra tutte le caratteristiche del gamberetto italiano.

Tutti in dietro i primi passi. Dopo il “nuovo” sito Web (http://www.italia.it/), il nuovo marchio turistico dell’Italia, l’istituzione di una struttura per la promozione dell’immagine dell’Italia nel mondo, doppione dell’ENIT e il “Codice del Turismo” che entra in vigore per gli "altri", ma non per gli italiani, si annuncia l’ultima passeggiata del gambero Italia: l’apertura di sedi periferiche del Ministero del Turismo.

Da un lato si chiudono le sedi estere dell’Agenzia ENIT (Berlino, Monaco e Amsterdam), dall’altro si aprono gli uffici a Monza e a Napoli.

giovedì 21 luglio 2011

La profezia realizzata

Anche gli assessori regionali si presentano in radio per fare promozione, turistica o alla propria persona?

Dopo aver assistito allo spot del Previdente del Consiglio, si era previsto che altri politici avrebbero seguito l’iniziativa ed oggi, si legge che per promuovere le terre del Friuli Venezia Giulia occorre andare personalmente su Rtl 102,5.

 

mercoledì 25 maggio 2011

giovedì 14 aprile 2011

Ancora una vittoria per la lobby dei balneatori

Il Ministro per i Rapporti con la Regioni fa marcia indietro e sembra accogliere le proposte dei balneatori che nei giorni scorsi avevano messo in campo una serie di eclatanti manifestazioni.

A prescindere dalle disquisizioni politiche o morali sull’utilizzo dei beni pubblici, se la direttiva europea non verrà rispettata dall’Italia, chi pagherà la muta per l’infrazione?

Riferimenti:
- Secondo successo della lobby dei balneatori
-  Primo successo della lobby dei balneatori
-  Categoria a rischio estinzione: balneatori

venerdì 8 aprile 2011

TTG riporta alla ribalta Italia.it


TTG Italia risolleva il caso del sito Web Italia.it e del suo costo concludendo con al cuni dati sul traffico. Peccato che l'aumento riportato sia fisiologico come si può notare dal grafico di Alexa. 
Confrontando poi, il traffico di alcuni siti concorrenti (Francia, Spagna e Gran Bretagna) si può notare come è piazzato il sito ufficiale del turismo italiano e come è stato l'investimento. 

Un breve "amarcord" sempre di TTG Italia.

mercoledì 23 marzo 2011

Italiani masochisti o creativi?

Favolose e “mai viste” le azioni presentate ieri dal Ministro del Turismo.

Per Lampedusa, si prevedono “interventi mirati di sostegno al comparto turistico” e il Ministro afferma: “compiremo ogni sforzo per salvare la stagione turistica estiva. L' emergenza profughi di questi giorni non comprometterà l' immagine di quest' isola meravigliosa nè tanto meno quella del nostro Mezzogiorno”.

Peccato che il flusso dei migranti non sembra destinato ad interrompersi, al contrario si attendono probabili incrementi dovuti a ritorsioni provenienti dalla situazione libica.

Circa il Magic Italy in Tour, è difficile credere che l’iniziativa riesca a “favorire la destagionalizzazione dell'offerta e della domanda”.
Lo speciale mezzo pesante che, una volta fermo, diventa una struttura su tre piani e alcuni gazebo disposti in semicerchio, che ricreano l’idea e le atmosfere della tipica piazza italiana ricorda molto l’iniziativa abruzzese, di qualche anno fa, realizzata tra gli eventi previsti per “Abruzzo Ski World Cup”.
(Per ricordare alcuni refusi sul Web: Programma 2002, Programma 2003-2005 e articolo su Il centro)
L’iniziativa sui Paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) riguarda la realizzazione di tre mostre evento nelle principali metropoli dei 4 Paesi. Un po’ pochino se si attendono dei risultati e poi, che fine ha fatto l’iniziativa di co-marketing con la Francia e la Spagna?

Il Virtual Travel Market, la fiera virtuale organizzata da Enit, potrebbe essere uno strumento valido per favorire la commercializzazione anche se si sovrappone a collaudate iniziative private come, ad esempio, TTI di Rimini.

Eccezionale poi l’iniziativa prevista per il mercato interno. Già in passato si è espressa la propria opinione sulle azioni rivolte ai connazionali.
Speriamo che almeno gli italiani del centro destra non siano stufi di SPOT DELL’ITALIA o di “Forza” Italia.

Si tratta della prima volta in assoluto, e non solo in Italia, che un capo di governo sceglie di mettersi a disposizione del proprio paese con tale generosità. Ma si apre una strada per nuovi spot elettorali.



Considerato che il turismo è materia di competenza delle Regioni, d’ora in poi ci si potrà attendere uno spot dell’Abruzzo con il Presidente della Regione quale testimonial d’eccezione, uno della Campania e via dicendo.










martedì 22 febbraio 2011

Quale futuro per il turismo abruzzese

Da qualche giorno si torna a parlare di “progetti faraonici” per il Gran Sasso e per la neve abruzzese.


Dopo l’idea della maxidiscoteca nel cantiere Cogefar, anno 2005, il tentativo del 2006 che oggi viene riproposto ampliato e con una nuova veste.

In effetti le avvisaglie dovevano esse colte per come è stata proposta l’offerta sci di quest’anno.

Poi, è arrivata la benedizione del Governo, ma i problemi restano:
- per rifondazione comunista è questione di finanziamenti
- meglio il pensiero di un docente universitario
- e quello di un accompagnatore di Media Montagna.

giovedì 13 gennaio 2011

Il restyling del logo sempre finalizzato

Un interessante aritcolo è stato pubblicato su Italia Oggi a firma di Irene Greguoli Venini che intervistando il managing director di Interbrand ribadisce che "il restyling non dovrebbe essere finalizzato a se stesso ma dovrebbe essere il punto d'arrivo di un ragionamento che va più in profondità: il logo non è mai un fine ma un mezzo per comunicare qualcosa".

giovedì 25 febbraio 2010

Analisi di Italia.it

Secondo una indagine degli studenti del Master in Tourism management dello Iulm, presentata nell'ultima edizione della BIT di Milano, il sito Web del Ministero del Turismo risulta: "nonostante la grafica e la navigabilità di buon livello e le indicazioni su attrattive ed eventi (anche se ancora limitate), le informazioni su Italia.it sono troppo centrate sulle destinazioni e non sui differenti e potenziali target di riferimento, c'è una limitata segmentazione dell'offerta turistica (le nicchie di mercato, i turismi),è ancora scarsa l'informazione sul segmento Mice, la struttura del sito web è troppo gerarchica, l'utilizzo poco interattivo, senza contare che le traduzioni dei contenuti non si adattano ai contesti e alle culture del lettore straniero. Il sito inoltre risulta troppo informativo e poco promozionale".

mercoledì 10 febbraio 2010

Secondo successo della lobby dei balneatori


Approvato ieri, dal Consiglio regionale d'Abruzzo, il Progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale che estende a ventanni la durata delle concessioni demaniali per uso turistico-ricreativo.

venerdì 11 dicembre 2009

Primo successo della lobby dei balneatori

La Commissione Europea rinvia di sei anni (al 31.12.2015) la scadenza della procedura di infrazione a carico dell'Italia accogliendo le richieste di proroga presentate dal Governo.

Lo afferma il membro italiano della decima Commissione Permanente dell'Industria, Commercio e Turismo.

martedì 1 dicembre 2009

Categoria a rischio estinzione: balneatori.


Oltre 5.000 imprenditori balneari sono attesi per il 1° dicembre a Roma presso l'Auditorium di S. Cecilia in via della Conciliazione n. 4 per l'Assemblea Generale. Gli operatori attendevano “precisi impegni da parte del Governo, ne va della stessa sopravvivenza del turismo italiano” e mette “in pericolo 28.000 imprese, 400.000 posti di lavoro, l'integrità ambientale delle coste ma, soprattutto, la stessa immagine turistica dell'Italia”.

Realmente gli stabilimenti balneari non sono altro che una delle componenti di una delle tipologie del turismo, quella balneare tradizionale. Esistono tante altre forme di turismo a cominciare dallo sci invernale che tra breve inizierà la sua stagione. E’ pur vero però che senza di essi è difficile proporre e vendere il turismo mare.
Ma se la preoccupazione degli imprenditori della spiaggia è quella della “sopravvivenza del turismo” o dell’integrità ambientale o ancora dell’immagine possono da subito riconsegnare le concessioni in modo da consentire alle Amministrazioni pubbliche di procedere per tempo alle nuove assegnazioni in modo che per la prossima stagione estiva tutto sia pronto.

A prescindere dalla provocazione, la lobby dei balneatori è di nuovo sul piede di guerra paventando la chiusura di circa 13.000 imprese del settore (cfr. comunicato stampa FIB – ma quante sono?). Dopo le periodiche lotte per stabilire i canoni demaniali, oggi scendono in campo per recuperare il “diritto di insistenza” che è stato dichiarato incompatibile con la normativa europea (cfr. procedura di infrazione n. 2008/4908). Già oggi, il contrasto tra la normativa statale (rinnovi sessennali automatici) e l'ordinamento comunitario, comporta la disapplicazione della disciplina nazionale e impone l'obbligo di tale disapplicazione non solo ai giudici, ma anche a tutti gli organi dello Stato comprese le più diverse Autorità Amministrative.

L’allarme della chiusura di migliaia di imprese risulta pretestuoso poiché vige un altro principio di preferenza che non è stato impugnato e cioè, la tutela dell'ambiente costiero che secondo l'art. 37 del cod. nav., così come novellato dalla legge 494/1993, nel caso di nuove concessioni turistico-ricreative, occorre assegnare preferenza, alle richieste "che importino attrezzature non fisse e completamente amovibili". Di conseguenza, se in passato le assegnazioni sono avvenute nel rispetto della suddetta preferenza non c’è da preoccuparsi verranno ri-assegante agli stessi soggetti poiché solo in caso mancanza di ragioni di preferenza, il rilascio della concessione avviene a chi offre il canone annuo maggiore. E se poi, malauguratamente le concessioni non dovessero essere rinnovate agli stessi soggetti, saranno altre imprese ad ottenerle e quindi, a far si che le spiagge non rimangano “deserte” e che si rispetti la “ratio” della demanialità è cioè la conservazione dell’uso pubblico cui il bene è destinato.

Il diritto di insistenza consisteva nell’interesse dei concessionari, ad essere preferiti, alla scadenza della concessione, ad altri aspiranti nella scelta del nuovo concessionario. L’ordinamento giuridico italiano considerava la posizione di colui che già si trova in una determinata situazione e che, quindi, avrebbe potuto patire un nocumento dal venir meno della concessione.
La pretesa che però deve essere espressamente riconosciuta dalla legge o dall'autonomia contrattuale delle parti (cfr. Sez. V, 9 dicembre 2002, n. 6764; 27 ottobre 2000 n. 5743), non è tutelata incondizionatamente, bensì incontra un limite nella discrezionalità dell'amministrazione (cfr. Sez. IV, 29 novembre 2000, n. 6321; Sez. IV, 1° ottobre 1993, n. 817).
In altre parole, se la normativa di assegnazione non la prevede espressamente il diritto non può essere fatto valere ovvero se la licitazione privata di assegnazione non considera il diritto in argomento, esso non è esercitatile.

Nel tempo e con la delega delle competenze, prima dallo Stato alle Regioni e poi ai Comuni, il diritto di insistenza previsto dall'art. 37 codice della navigazione è stato diversamente recepito nei vari ordinamenti.

Vivendo in una città di mare, è da bambino che frequento gli stabilimenti balneari ed ho avuto modo di conoscere i genitori ed i nonni di alcuni degli attuali “balneatori”, così come il praticantato e poi, l’esercizio, seppur breve, della professione di Dottore Commercialista mi ha consentito di conoscere le cosiddette “vendite” di alcune concessioni.
Grazie al rinnovo tacito o automatico, alla varie prelazioni, dal diritto di insistenza a quello di subentro, le concessioni vengono “confermate” quasi sempre agli stessi soggetti (cfr. Cons. Stato Sez. VI, 24-07-2009, n. 4675) che spesso si trasformano da ditte individuali diventano imprese familiari o coniugali ed a volte società di persone che naturalmente possono cedere le quote sociali pur restando lo stesso soggetto giuridico. Ed ancora più facilmente se l’iniziale concessione era stata acquisita da una società di capitale.
In queste “cessioni” poi, l’importo del reale avviamento commerciale non viene determinato dalla capacità dell’azienda di produrre reddito, bensì dalla estensione dell’arenile e dagli immobili esistenti che grazie al diritto di insistenza vengono considerati al pari dell’edilizia convenzionata (concessione novantanovennale del terreno).
In pratica, il diritto di insistenza consente di trasformare una concessione a termine, in una a tempo indeterminato, ultra-vitalizia.

Il comportamento, che può apparire fiscalmente elusivo, viene anche premiato con incentivi fiscali in caso di aggregazione.

Forse, la spiaggia è entrata nella disponibilità del privato diventando di fatto una vera e propria “proprietà privata” cessando quindi, la sua funzione di proprietà pubblica (i beni pubblici sono tutti quei beni appartenenti allo Stato o ad altri Enti pubblici e destinati alla soddisfazione di interessi pubblici).

Il concessionario, come il proprietario, può alienare il bene, cioè può realizzare il valore di scambio che esso ha attraverso una super valutazione dell’avviamento commerciale. Può darlo in locazione, insieme alle attrezzature mobili o immobili insistenti sull’area, maggiorando il canone dell’affitto aziendale. Può cederlo agli eredi con o senza testamento.
Come un qualsiasi altro proprietario di una cosa dovrebbe però rispettare i limiti che la legge stabilisce ed adempiere gli obblighi che la stessa gli impone.

Senza voler entrare nel merito della procedura di infrazione della Commissione Europea che apre le concessioni al libero mercato, la stessa Costituzione italiana (art. 42) stabilisce, non per i beni pubblici, ma per la proprietà privata, che essa deve essere riconosciuta e garantita dalla legge, la quale ne determina i modi di acquisto, di godimento, ma anche i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.

La proprietà privata può essere limitata come la proprietà terriera può essere sottoposta a vincoli o ad obblighi al fine di stabilire degli equi rapporti sociali (art. 44 cost.).
La Costituzione considera anche la relazione che esiste tra i diritti del proprietario e gli interessi che i soggetti non proprietari possono legittimamente avere nei confronti dei medesimi beni.

Come per le concessioni la pretesa non è tutelata incondizionatamente, bensì incontra dei limiti finalizzati al soddisfacimento di interessi pubblici. Anche il diritto di proprietà di un privato si arresta in ragione dell’adempimento di quei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale che sono richiamati in termini generali dall’art. 2 e che l’art. 42 specifica.
La Carta impone al legislatore ordinario di realizzare un’attenta ponderazione tra l’interesse individuale e quello sociale in relazione alle caratteristiche dei beni (sentenza 252/83).

Se quanto premesso ha un minimo di validità, la soluzione al problema posto dai balneatori appare di una logica sorprendente anche se paradossale: come richiesto dai balneatori potrebbe adottarsi la disciplina dell’esproprio per pubblico interesse, prevista per la proprietà privata, e per il quale è atteso un equo indennizzo.
Una norma transitoria potrebbe prevedere che l’indennizzo sborsato dall’Amministrazione possa essere successivamente recuperata dal vincitore della licitazione privata che assegna una nuova concessione che, a questo punto, potrebbe anche essere ventennale.

Ma l’approccio alla tematica non può non tener conto del nuovo concetto di etica pubblica, nella convinzione che il fine di ogni soggetto pubblico, e di ogni agire privato, debba essere il rispetto e lo sviluppo del “bene comune”.
L’interesse ‘privato’ di terzi può, certo, coesistere con l’interesse pubblico, ma non deve essere la finalità prevalente: può essere solo un ‘interesse legittimo’, ‘occasionalmente protetto”.
Questo criterio generale dell’interesse pubblico, come interesse prevalente rispetto agli interessi privati che possono coincidere o confliggere con esso, vale anche – sia pure in misura minore – nei rapporti tra enti e privati, siano essi cittadini o imprese.
Il singolo legittimamente rappresenta e chiede la tutela di specifici interessi, personali, di gruppo; ma non deve farlo senza tener conto dell’interesse generale, non essendo lecito per nessuno considerare la pubblica istituzione come una ‘greppia’ sulla quale gettarsi senza ritegno
”.

martedì 24 novembre 2009

Come quantificare il turismo religioso e culturale in Abruzzo?


Secondo i dati elaborati dall’ufficio studi e ricerche dell’Associazione temporanea di scopo, che ha promosso l’ultima edizione del workshop «Culto e cultura» di Lanciano, il turismo religioso e culturale in Abruzzo rappresenta nel 2008, il 4,5% degli arrivi (73.258/1.626.498*100) e il 2,8% delle presenze (209.359/7.560.546*100), determinando una permanenza media di 2,9 giorni (209.359/73.258). Gli stranieri incidono per il 16,4% delle presenze totali.

Se si prova a paragonare i dati pubblicati con le rilevazioni periodiche dell’ISTAT sui turisti italiani, si notano alcune differenze che potrebbero attribuirsi alla media ed al segmento nazionale.
Resta però il fatto che il 10,5% dei connazionali ha effettuato un viaggio per motivi culturali (visita a città o località d’arte) ed in particolare, quelli con motivazioni religiose hanno avuto una permanenza media di soli 2 giorni.

Di conseguenza, il fenomeno italiano sembra diverso da quello abruzzese non solo per la valutazione dei pellegrini che non pernottano (escursionisti), ma soprattutto quando si tenta di stimare il turismo religioso insieme a quello culturale.
Ad esempio, l'ONT nella ricerca "Il Turismo nelle città d'arte. Caratteristiche, tendenze e strategie di sviluppo. Anno 2008" stimando il numero dei pernottamenti di stranieri nelle città d’arte abruzzesi ne conta 444.787 (0,5% dello share nazionale) alla regione per il 2007 (cfr. Capitolo n. 3).

Le percentuali rilevate dall'Associazione "Culto e Cultura" possono essere anche credibili; sono le modalità di elaborazione che però sembrano poco attendibili.

In primis ci si è basati su, non meglio precisate “statistiche ufficiali dell’Aptr”. E’ vero che la rete degli Uffici IAT gestiti dall’Aptr ricevono i mod. C/59 delle strutture ricettive, ma la validazione dei dati raccolti è competenza delle Regioni (SISTAN) e dell’ISTAT. Di conseguenza, sarebbe stato meglio prendere i dati “veramente” ufficiali, senza nulla voler togliere a quelli pubblicizzati dalle Aziende di Promozione Turistica, che a volte possono soffrire di interferenze politiche.

Inoltre, è molto difficile individuare le motivazioni principali di soggiorno basandosi solo sui flussi registrati dall’offerta (mod. C/59). Occorrerebbe almeno una indagine sulle strutture ricettive che determinasse le quote delle diverse ragioni di visita, ma sembra che questo non sia stato fatto.

Ancora più problematico è identificare la tipologia turistica delle diverse località e cioè, riuscire a stabilire per un comune la quota di turismo balneare rispetto a quella del turismo d’affari o ancora, quello natura rispetto a quello culturale ecc.. Invero, l’Istituto Nazionale di Statistica ha stabilito delle modalità di classifica delle località che sono: città di interesse storico e artistico, località montane, lacuali, marine, termali, collinari, religiose, capoluoghi non altrimenti classificati, comuni non altrimenti classificati. Ma per l’Abruzzo, non ha individuato alcuna “Città di interesse storico e artistico”.

Da tempo l’ISTAT con il CISIS cercano di modificare questa vecchia e poco attendibile modalità di classificazione che individua solo la tipologia prevalente non riuscendo a trovare un accordo. Sono stati fatti diversi tentativi e ci si è arenati su una caratterizzazione massima di tre tipologie per località con l’assegnazione di pesi per ognuna (ad esempio, Pescara potrebbe essere classificata con 40% di turismo d’affari e congressuale, 40% balneare e 20% culturale religioso).
Tentativi del genere spesso però risultano velleitari se non supportati da una indagine campionaria o da apposite richieste inserite nel censimento.

L’ultima indagine dell’Osservatorio Turistico Regionale (cfr. pag. 91 e seg. del Rapporto Annuale sul Turismo in Abruzzo – 2003) condotta attraverso 2000 interviste dirette e telefoniche agli italiani nel periodo maggio – settembre del 2003, evidenziava che, la principale motivazione di vacanza per gli italiani che intendevano recarsi in Abruzzo, era quella balneare (26%) seguita da quella invernale con lo scii in primo piano (22%) e da quella naturalistica (18%).
Il turismo religioso non raggiungeva il punto percentuale, mentre quello culturale si attestava al 3%, mentre la percezione dell’Abruzzo come meta culturale veniva segnalata “con maggiore frequenza (oltre il 10%) da chi non ha mai soggiornato in regione, mentre debole appare l’associazione con una possibile motivazione religiosa alla base del viaggio”.

Pur apprezzando il tentativo, si consiglia la realizzazione di indagini campionarie sulla domanda presente in Abruzzo, ripetendola nelle diverse stagioni, per quantificare il fenomeno con un minimo di attendibilità.


venerdì 13 novembre 2009

Aiutiamo la ripresa con le nuove campagne di comunicazione


Senza portafoglio il Ministero del Turismo fa quello che può.
Senza budget adeguati è difficile proporre campagne pubblicitarie all’estero per aumentare i flussi stranieri e migliorare la bilancia dei pagamenti.
Da gennaio ad agosto di quest’anno, la spesa dei viaggiatori stranieri è calata dell’8% (fonte: UIC della Banca d’Italia).
E allora, un accordo con il Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria della Presidenza del Consiglio e nasce “Il sorriso dell’accoglienza” la nuova campagna promozionale dell’ospitalità italiana; un accordo con la RAI, e si realizza “Magica Italia, Turismo e Turisti”, una trasmissione in onda su Rai 1 ogni domenica alle 9,30.

La prima iniziativa è un azione di marketing interno con l’obiettivo che “ognuno diventi più consapevole del proprio ruolo 'di rappresentante del territorio', nell’esercizio del proprio lavoro o semplicemente per strada, nel relazionarsi con una persona che non è del luogo, sia essa straniera oppure italiana”.

In effetti dall’indagine “un primo bilancio sulla stagione turistica estiva nelle località leader del turismo italiano” di Unioncamere, gli operatori individuano due fattori che influiranno maggiormente sui flussi turistici: la crisi economica (indicata dal 66% delle strutture) e i disservizi turistici (disagi legati alla mobilità, ai ritardi e disservizi del sistema infrastrutturale, alla carenza di informazioni, assistenza ai turisti, ecc.) quest’ultima particolarmente sentita dagli operatori del Nord Ovest (55%) e del Mezzogiorno (54%).

Di conseguenza, non potendo intervenire sulla prima causa, si prova a correggere la seconda, ma è difficile che con una semplice campagna di sensibilizzazione si possano risolvere i problemi infrastrutturali del Paese ed ottimizzare i servizi al turista.

La seconda azione proposta dal Ministero ha l’obiettivo di “mettere in evidenza le eccellenze turistiche che oggi sono poco conosciute anche dagli stessi italiani” con una trasmissione televisiva che diventa un duplicato di una miriade di altri programmi a cominciare da “Linea blu” a “Turisti per caso” a“Viaggiare” a “Geo & Geo” e poi ci sono i canali dedicati come “MARCOPOLO” o “DISCOVERY TRAVEL & ADVENTURE” o “RAISAT GAMBERO ROSSO” o “NATGEO Adventure”.

Il pensiero circa azioni di marketing per vendere agli italiani l'Italia, sono già state espresse in un precendente post a commento delle richieste di alcune categorie, ultimamente reiterate.