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domenica 4 dicembre 2011
In Abruzzo un ottobre negativo, ma migliore delle previsioni
Articolo di Cristina Morelli pubblicato su PagineAbruzzo
sabato 5 novembre 2011
La stagione estiva abruzzese recupera solo in parte
Articolo di Cristina Morelli pubblicato su PagineAbruzzo
lunedì 3 ottobre 2011
Ridimensionate le previsioni per la stagione estiva
Articolo di Cristina Morelli pubblicato su PagineAbruzzo
lunedì 19 settembre 2011
lunedì 19 gennaio 2009
Il Ministero del Turismo
Sarà presentata a Roma il 29 gennaio, nell'ambito della conferenza nazionale sulla riforma del turismo organizzata dall'Ufficio Turismo di Alleanza Nazionale, la proposta di legge per l'istituzione del Ministero delle politiche turistiche.
Dopo il referendum popolare, la decisione della Corte Costituzionale e la riforma del Titolo V della Carta Costituzionale, si continua a riproporre un Ministero. D'altronte, se è possibile per l'agricoltura perchè non farlo anche per il turismo, ma è veramente utile al sistema turistico italiano o serve solo a creare un nuovo apparato burocratico?
La risposta è contenuta tutta nell'art. 7 della proposta che recita che: "per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010, è autorizzata la spesa di 500 milioni di euro l’anno".
Questi 500 milioni dovrebbero andare all'Agenzia Nazionale - ENIT per 100 milioni annui. Una dotazione seria che consentirebbe all'ENTE di riorganizzarsi e realizzare i suoi fini sitituzionali.
197,5 milioni annui andrebbero alle Regioni per finanziare i Sistemi Turistici Locali che vengono di nuovo riproposti, e quì sorgono i primi problemi. Non tuttte le Regioni hanno istituito gli STL e se non si modifica il Titolo V della Costituzione, la competenza esclusiva resta alle Regioni, quindi si rischia che l'art. 6 possa essere impugnato e dichiarato incostituzionale con il realtivo blocco dei fondi.
158 milioni annui andrebbero alle Regioni per finanziare gli investimenti delle imprese turistiche. Questi fondi sembrerebbero spendibili e potrebbero sostituire quelli non più erogati dalla L. 488/92, ma anche in questo caso perplessità sorgono nella definizione di impresa turistica. La L. n. 135/01 aveva esteso il concetto, ma non tutte le Regioni hanno legiferato in tal senso.
39,5 milioni annui andrebbero al nuovo Ministero per finanziare i progetti dei sistemi turistici interregionali; anche questi appaiono spendibili.
Restano 5 milioni annui al Ministero per raggiungere le finalità di cui agli articoli 2 e 3 tra le quali si rinvengono sovrapposizioni e conflitti di competenza, quando prevedono di rappresentare "il sistema turistico nazionale presso l’Unione europea", sostengono che il Ministero "elabora e propone gli indirizzi intersettoriali per un’armonica crescita della qualità e quantità dei servizi prodotti nei comparti della produzione turistica verificandone l’attuazione", quando assegnano "compiti di disciplina generale" o quando si sovrappongono all'ISTAT e al SISTAN con l'art. 2, comma 3, lettera a.
Se è necessario un Ministero per creare un minimo di attenzione finanziaria all'industria turistica, ben venga, ma la partenza sembra già viziata di incostituzionalità.
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sabato 4 ottobre 2008
Niente di nuovo!
Anche la seconda “uscita” dell’Osservatorio Nazionale sul Turismo delude. Il rapporto 2008 contiene le indagini che di solito la Banca d'Italia, l’Unioncamere e l’Istat realizzavano autonomamente in questo periodo. Sono state messe sotto l’etichetta dell’ONT e presentate insieme il primo ottobre.
La Banca d'Italia ha presentato i risultati delle indagini fatte periodicamente dell’UIC alle frontiere “I viaggiatori stranieri in Italia”.
L’Unioncamere ha esposto la ricerca sui comportamenti turistici degli italiani.
Infine, l’Istat ha presentato il movimento alberghiero di Ferragosto.
E’ scontato chiedersi a cosa serve veramente un osservatorio, finanziato con milioni di euro, per avere gli stessi studi e le stesse ricerche del passato?
Forse è più produttivo chiedere all’Istituto Centrale di Statistica di investire di più sul turismo con nuove indagini campionarie e migliorare, soprattutto nei tempi, quelle censuarie.
La Banca d'Italia ha presentato i risultati delle indagini fatte periodicamente dell’UIC alle frontiere “I viaggiatori stranieri in Italia”.
L’Unioncamere ha esposto la ricerca sui comportamenti turistici degli italiani.
Infine, l’Istat ha presentato il movimento alberghiero di Ferragosto.
E’ scontato chiedersi a cosa serve veramente un osservatorio, finanziato con milioni di euro, per avere gli stessi studi e le stesse ricerche del passato?
Forse è più produttivo chiedere all’Istituto Centrale di Statistica di investire di più sul turismo con nuove indagini campionarie e migliorare, soprattutto nei tempi, quelle censuarie.
martedì 24 giugno 2008
Carino il marchio, deludente la prima uscita dell’ONT
Mancata la BIT di Milano, è stata la IV Conferenza Nazionale sul Turismo di Riva del Garda l’occasione per la prima uscita dell’Osservatorio Nazionale del Turismo.
Non ci si spettava di avere un resoconto del Programma di ricerca 2007-2008 - budget 2007 nel quale capeggiavano ben 36 indagini e/o studi per un budget di 4 milioni di euro, ma almeno qualcosa di autonomo e originale.
Il documento distribuito e non presentato dall’ONT “in collaborazione con Unioncamere” denominato “sintesi delle ricerche” di ricerca ha poco o nulla, eppure l’elenco degli esperti coinvolti è lungo come pure quello delle imprese per l’assistenza tecnica e Unioncamere, attraverso l’Isnart, ci ha abituato a ben altro (cfr. Impresa Turismo 2008).
Non entrando nel merito dei contenuti, dei quali pure qualcosa ci sarebbe da dire, ma soffermandoci alla forma, il documento risulta composto da 58 “paginette”, compreso l’indice.
Riporta un riepilogo delle ricerche e dei dati diffusi e, quindi, già noti, dall’UNWTO, dall’Eurostat, dall’ISTAT, dalla Banca d’Italia e dall’Isnart; in compenso però ci sono delle elaborazioni Ciset e Mercury per l’ONT (5 per il Ciset e 3 per la Mercury), ma allora non bastavano le due pubblicazioni che con cadenza annuale raccontano in maniera molto più completa il turismo italiano (i rapporti sul turismo della Mercury e gli annuari sul turismo e la cultura del TCI)?.
La dimostrazione di un’altro “carrozzone” inutile o si tratta di un ulteriore flop dopo quello del sito Italia.it?
Non può essere!
Intanto l’ONT non è ancora on line con un proprio sito Web; esiste solo una laconica affermazione della sede istituita presso il Dipartimento.
Poi, era prevista, per la Conferenza (cfr. ItaliaOggi del 23.02.08), una fotografia delle strutture ricettive, già fornita da anni dall’ISTAT, una analisi dei mercati esteri effettuata, anche questa periodicamente dall’ENIT e riportata negli strumenti di programmazione oltre che sul sito Web dell’Istituzione, una dei mercati regionali che non si rinviene nel documento consegnato, le indagini Isnart e Unioncamere che pure mancano e tre ricerche definite settoriali sul turismo balneare, montano e delle città d’arte.
Veramente qualche riga è spesa per questi segmenti (balneare n. 4 pagine, montano n. 6 mezze pagine e città d’arte n. 3 pagine) ma si tratta solo di commenti ai dati ufficiali dell’ISTAT pure obsoleti: si fermano al 2006.
Per l’analisi della congiuntura si cita espressamente (pag. 21) l’indagine sulle prenotazioni/presenza nelle aree turistiche e sui segmenti di prodotto effettuata dall’Isnart.
Ma allora l’ONT è un organismo che consolida l’esistente finanziandolo?
E tutta la parte del sommerso che vale circa il 40% del flusso turistico? E una analisi sulla domanda turistica? E l’aspetto economico? E una bozza di TSA italiano?
Sicuramente la fretta è stata cattiva consigliera e si è voluto comunque presentare “qualcosa”, anche se déjà vu, in attesa di avere la “sostanza”; d’altronde la bozza del programma di ricerca era disponibile solo a settembre dello scorso anno. Eppure si legge, in premessa del documento, che: “il presente testo raccoglie i principali risultati delle indagini che l’Osservatorio Nazionale del Turismo ha realizzato nel corso del 2007 e nei primi mesi del 2008”, ma non si citano e non vi è traccia della situazione organizzativa, dell’eventuale adesione al Codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti di dati personali per scopi statistici e scientifici, della nota metodologica per le ricerche o di un glossario dei termini utilizzati.
E’ appena nato, ma probabilmente è necessario, il ripensamento dell’Osservatorio Nazionale, annunciato dall’On. Brambilla nel suo intervento conclusivo.
Non ci si spettava di avere un resoconto del Programma di ricerca 2007-2008 - budget 2007 nel quale capeggiavano ben 36 indagini e/o studi per un budget di 4 milioni di euro, ma almeno qualcosa di autonomo e originale.
Il documento distribuito e non presentato dall’ONT “in collaborazione con Unioncamere” denominato “sintesi delle ricerche” di ricerca ha poco o nulla, eppure l’elenco degli esperti coinvolti è lungo come pure quello delle imprese per l’assistenza tecnica e Unioncamere, attraverso l’Isnart, ci ha abituato a ben altro (cfr. Impresa Turismo 2008).
Non entrando nel merito dei contenuti, dei quali pure qualcosa ci sarebbe da dire, ma soffermandoci alla forma, il documento risulta composto da 58 “paginette”, compreso l’indice.
Riporta un riepilogo delle ricerche e dei dati diffusi e, quindi, già noti, dall’UNWTO, dall’Eurostat, dall’ISTAT, dalla Banca d’Italia e dall’Isnart; in compenso però ci sono delle elaborazioni Ciset e Mercury per l’ONT (5 per il Ciset e 3 per la Mercury), ma allora non bastavano le due pubblicazioni che con cadenza annuale raccontano in maniera molto più completa il turismo italiano (i rapporti sul turismo della Mercury e gli annuari sul turismo e la cultura del TCI)?.
La dimostrazione di un’altro “carrozzone” inutile o si tratta di un ulteriore flop dopo quello del sito Italia.it?
Non può essere!
Intanto l’ONT non è ancora on line con un proprio sito Web; esiste solo una laconica affermazione della sede istituita presso il Dipartimento.
Poi, era prevista, per la Conferenza (cfr. ItaliaOggi del 23.02.08), una fotografia delle strutture ricettive, già fornita da anni dall’ISTAT, una analisi dei mercati esteri effettuata, anche questa periodicamente dall’ENIT e riportata negli strumenti di programmazione oltre che sul sito Web dell’Istituzione, una dei mercati regionali che non si rinviene nel documento consegnato, le indagini Isnart e Unioncamere che pure mancano e tre ricerche definite settoriali sul turismo balneare, montano e delle città d’arte.
Veramente qualche riga è spesa per questi segmenti (balneare n. 4 pagine, montano n. 6 mezze pagine e città d’arte n. 3 pagine) ma si tratta solo di commenti ai dati ufficiali dell’ISTAT pure obsoleti: si fermano al 2006.
Per l’analisi della congiuntura si cita espressamente (pag. 21) l’indagine sulle prenotazioni/presenza nelle aree turistiche e sui segmenti di prodotto effettuata dall’Isnart.
Ma allora l’ONT è un organismo che consolida l’esistente finanziandolo?
E tutta la parte del sommerso che vale circa il 40% del flusso turistico? E una analisi sulla domanda turistica? E l’aspetto economico? E una bozza di TSA italiano?
Sicuramente la fretta è stata cattiva consigliera e si è voluto comunque presentare “qualcosa”, anche se déjà vu, in attesa di avere la “sostanza”; d’altronde la bozza del programma di ricerca era disponibile solo a settembre dello scorso anno. Eppure si legge, in premessa del documento, che: “il presente testo raccoglie i principali risultati delle indagini che l’Osservatorio Nazionale del Turismo ha realizzato nel corso del 2007 e nei primi mesi del 2008”, ma non si citano e non vi è traccia della situazione organizzativa, dell’eventuale adesione al Codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti di dati personali per scopi statistici e scientifici, della nota metodologica per le ricerche o di un glossario dei termini utilizzati.
E’ appena nato, ma probabilmente è necessario, il ripensamento dell’Osservatorio Nazionale, annunciato dall’On. Brambilla nel suo intervento conclusivo.
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