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lunedì 25 luglio 2011

Anche i gamberi purtroppo camminano

Scoperta la vera natura della nostra nazione. Fa parte della famiglia dei crostacei, esattamente è un gambero!

Infatti, se il popolo sovrano decide che un ministero deve scomparire, in un Paese normale scompare.

In Italia invece, dopo qualche decennio riappare quale fantasma del passato e senza potere (riforma titolo V della Costituzione), ma con un bell'organico; e purtroppo dimostra tutte le caratteristiche del gamberetto italiano.

Tutti in dietro i primi passi. Dopo il “nuovo” sito Web (http://www.italia.it/), il nuovo marchio turistico dell’Italia, l’istituzione di una struttura per la promozione dell’immagine dell’Italia nel mondo, doppione dell’ENIT e il “Codice del Turismo” che entra in vigore per gli "altri", ma non per gli italiani, si annuncia l’ultima passeggiata del gambero Italia: l’apertura di sedi periferiche del Ministero del Turismo.

Da un lato si chiudono le sedi estere dell’Agenzia ENIT (Berlino, Monaco e Amsterdam), dall’altro si aprono gli uffici a Monza e a Napoli.

sabato 12 settembre 2009

Le AdV possono avere propri autobus

Le agenzie di viaggio possono essere titolari di licenza di noleggio con conducente e non devono obbligatoriamente rivolgersi ad altre imprese di trasporto per l'organizzazione dei viaggi dei propri clienti.
E’ quanto ha stabilito il Consiglio di Stato, Sez. VI, con sentenza n. 4898 del 4 agosto 2009 ribaltando una prassi consolidata.
La sentenza, richiamando la decisione n. 1919 del 2008 per una analoga controversia, ribadisce che “sono uffici viaggi e turismo le aziende che svolgono tutte o gran parte delle attività di seguito elencate: … f ) organizzazione di escursioni private o collettive, con o senza accompagnamento, per la visita delle città e dei dintorni, e noleggio di autovetture” e quando, l’art. 2 R.D.L. 2523/1936 stabilisce che “le agenzie di viaggio possono procedere al “noleggio di autovetture” (art. 2, lett. f), non si intende affatto creare un obbligo a carico delle agenzie, quanto, in via meramente esplicativa, sancire il contrario, e cioè che le dette agenzie, per specifici aspetti della propria attività, sono legittimate a servirsi di terzi, risolvendosi, peraltro, una diversa interpretazione in una evidente lesione dell’art. 41 Cost., con riferimento alla libertà di iniziativa economica, sia in quanto si porrebbe una irragionevole limitazione all’attività delle agenzie di viaggio, sia in quanto verrebbe a crearsi, di fatto, una sorta di “riserva monopolistica” delle imprese di trasporto, alle quali, per la organizzazione di viaggi o di escursioni, le agenzie di viaggio dovrebbero rivolgersi, non già per una propria libera scelta imprenditoriale”.
La Corte quindi, ribadisce che “la tesi secondo cui l’impresa di viaggi svolge solo attività di intermediazione e non anche di produzione diretta del viaggio deve ritenersi erronea”.
La sentenza, superando le interpretazioni consolidate, apre una "rivoluzione" nel settore a vantaggio delle Adv che potranno, non solo aumentare i servizi erogati, ma anche adattarli alle politiche aziendali e di marchio.
Purtoppo, la decisione non ha preso in esame la normativa delle Regioni, nella fattispecie quella della Campania, che normalmente distinguolo l'attività del Tour Operator da qualla del Travel Agent.
E' mancata una riflessione tra le due licenze, quella del "dettagliante", semplice intermediario, da quella del cosiddetto "grossista" o "assemblatore di servizi", produttore del "pacchetto".

venerdì 17 luglio 2009

Finalmente on line Italia.it


Da oggi, anzi da ieri pomeriggio, il tanto atteso sito nazionale dedicato al turismo è in rete anche se in versione demo.

Speriamo bene per quella definitiva con i ns. migliori auguri e con la preghiera di accantonare il nuovo marchio banale, senza "emozioni" e dai tratti funerei (cfr. su fondo bianco) e ripescare il vecchio, ma sempre buono e che per fortuna, l'ENIT continua ad utilizzare.

Un avvertimento. Le Regioni, che hanno competenza esclusiva in materia di turismo, in passato non hanno richiesto i danni al Governo per il primo fallimento del sito e per il "cetriolo". Chissà come si comporterebbero in caso di una ripetizione. E poi, ci sono gli operatori e i singoli turisti.

La vicenda minuto per minuto con alcuni commenti.

Finalmente si sa qualcosa anche sulla distribuzione e sulla tiratura della rivista "Magic Italy" e viene spontanea una riflessione sull'esiguo numero di copie (solo 150.000).

martedì 7 luglio 2009

Ferri corti tra Governo e Regioni

Sospesi tutti i “tavoli” di concertazione politica e tecnica della Conferenze Stato-Regioni e Unificata.
Vasco Errani, Presidente della Conferenza delle Regioni e province Autonome, così spiega l’interruzione dei rapporti: "Da due mesi siamo in attesa di un vertice chiarificatore con l'Esecutivo, ma nel frattempo si moltiplicano le iniziative unilaterali all'insegna del centralismoe il quadro si fa sempre più confuso e preoccupante”.

Tra i vari motivi: sanità, fondi FAS, ecc., c’è anche la nascita del Ministero del Turismo criticata sia per la procedura adottata, sia per la sostanza.

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome fa rilevare che le iniziative e le azioni poste in essere unilateralmente dal Governo con riferimento ad un ambito, quello del Turismo, per cui è riconosciuta alle Regioni una competenza esclusiva costituiscono un vulnus grave delle prerogative regionali.
E’ stato nominato un Ministro senza portafoglio cui è stato conferito l’incarico per il turismo con relativa delega di funzioni. Tutto ciò è avvenuto senza che le Regioni e le Province autonome fossero consultate, disattendendo ancora una volta il principio della leale collaborazione tra istituzioni dello Stato e senza realizzare quella concertazione più volte richiamata ed auspicata anche dalla Corte Costituzionale
”.

giovedì 30 aprile 2009

Nasce in Abruzzo il nuovo Ministero del Turismo

Il sottosegretario con delega al turismo, in visita ieri a L’Aquila, ha detto che "l'assessore Di Dalmazio e il presidente dell'Enit Marzotto …saranno i nostri principali collaboratori in questa strategia di rilancio dell'immagine dell'Abruzzo"- si legge tra il virgolettato del comunicato ufficiale della Regione Abruzzo – 29.04.2009.

L’equiparazione del Presidente dell’ENIT, ente strumentale del Governo, ad un Assessore regionale non lascia dubbi: entrambi sono dei “collaboratori” del Ministro in barba al titolo V della Costituzione.

L’evidenza della nascita del Ministero con una sorta di commissariamento della Regione si palesa quando spiega le iniziative che vuole intraprendere. Una sorta di crash programm per il turismo abruzzese.

''La ferita che il terremoto ha provocato in Abruzzo va rimarginata al piu' presto - ha spiegato Brambilla - c'è bisogno di un'informazione corretta sull' Abruzzo. Per questo stiamo pensando ad una campagna di comunicazione istituzionale, con spot in tv. Abbiamo gia' individuato le risorse … Le due ''grandi vetrine'' saranno i Giochi del Mediterraneo che si terranno in Abruzzo dal 25 giugno al 5 luglio e il G8 dell'Aquila che si terrà dall'8 al 10 luglio. ''Due grandi opportunità per mostrare al mondo le opportunità di questa Regione - ha aggiunto - ci stiamo gia' lavorando col presidente Berlusconi perchè il turismo può, deve e sarà il volano per l'economia di questo territorio''.

“Il presidente Usa Barack Obama probabilmente mangerà abruzzese durante il G8 di luglio dell'Aquila. Magari anche gli arrosticini di pecora, gli spiedini tipici. Di sicuro - lo ha confermato con un pizzico di orgoglio il sottosegretario al turismo Michela Brambilla - saranno tutti gli altri, dai 2000 giornalisti alle migliaia di ospiti e addetti del G8, a mangiare rigorosamente made in Abruzzo”

“Stiamo studiando sostegni anche fiscali per tutte le imprese turistiche dell'Abruzzo”.

“L'Enit - ha detto infine il sottosegretario - farà la sua parte e il Cda si è già messo a disposizione. Una nuova campagna di comunicazione per rilanciare l'immagine dell'Abruzzo”.

martedì 27 gennaio 2009

Nuova sentenza di incostituzionalità

Con la Sentenza n. 13 del 23.01.09 la Corte Costituzionale annulla un decreto del Capo Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo dichiarando che "non spettava allo Stato, e per esso al Capo del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, regolare modalità e criteri generali di attuazione delle misure di intervento previste dall'art. 2, comma 1, lettera a), del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 16 febbraio 2007 (Incentivazione dell'adeguamento dell'offerta delle imprese turistico-ricettive e della promozione di forme di turismo ecocompatibile, ai sensi dell'articolo 1, comma 1228, della legge 27 dicembre 2006, n. 296), nei termini stabiliti dal decreto del Capo Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo 23 gennaio 2008".
Gia con la sentenza n. 94 del 2008 la Corte aveva dichiarato l'illegittimità del comma, della legge finanziaria 2007, nella parte in cui non stabilisce che il decreto previsto sia preceduto dall'intesa con la Conferenza permanente Stato-Regioni e, quando le Regioni esprimono il dissenso all'istituzione di un sistema accentrato di gestione delle provvidenze in materia di turismo, fondato su bandi nazionali e non sul riparto tra le Regioni dei suddetti fondi, ribadisce che si è "compiuta una violazione dei princìpi espressi dall'art. 117 Cost., quarto comma, in base al quale la materia di turismo rientra nella competenza regionale nazionale".
Alla luce di queste sentenze qual'è il futuro del disegno di legge istitutivo del Ministero del turismo?
Si provi a rileggere il testo e a verificare quali articoli potrebbero essere incostituzionali.

lunedì 19 gennaio 2009

Il Ministero del Turismo

Sarà presentata a Roma il 29 gennaio, nell'ambito della conferenza nazionale sulla riforma del turismo organizzata dall'Ufficio Turismo di Alleanza Nazionale, la proposta di legge per l'istituzione del Ministero delle politiche turistiche.
Dopo il referendum popolare, la decisione della Corte Costituzionale e la riforma del Titolo V della Carta Costituzionale, si continua a riproporre un Ministero. D'altronte, se è possibile per l'agricoltura perchè non farlo anche per il turismo, ma è veramente utile al sistema turistico italiano o serve solo a creare un nuovo apparato burocratico?
La risposta è contenuta tutta nell'art. 7 della proposta che recita che: "per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010, è autorizzata la spesa di 500 milioni di euro l’anno".
Questi 500 milioni dovrebbero andare all'Agenzia Nazionale - ENIT per 100 milioni annui. Una dotazione seria che consentirebbe all'ENTE di riorganizzarsi e realizzare i suoi fini sitituzionali.
197,5 milioni annui andrebbero alle Regioni per finanziare i Sistemi Turistici Locali che vengono di nuovo riproposti, e quì sorgono i primi problemi. Non tuttte le Regioni hanno istituito gli STL e se non si modifica il Titolo V della Costituzione, la competenza esclusiva resta alle Regioni, quindi si rischia che l'art. 6 possa essere impugnato e dichiarato incostituzionale con il realtivo blocco dei fondi.
158 milioni annui andrebbero alle Regioni per finanziare gli investimenti delle imprese turistiche. Questi fondi sembrerebbero spendibili e potrebbero sostituire quelli non più erogati dalla L. 488/92, ma anche in questo caso perplessità sorgono nella definizione di impresa turistica. La L. n. 135/01 aveva esteso il concetto, ma non tutte le Regioni hanno legiferato in tal senso.
39,5 milioni annui andrebbero al nuovo Ministero per finanziare i progetti dei sistemi turistici interregionali; anche questi appaiono spendibili.
Restano 5 milioni annui al Ministero per raggiungere le finalità di cui agli articoli 2 e 3 tra le quali si rinvengono sovrapposizioni e conflitti di competenza, quando prevedono di rappresentare "il sistema turistico nazionale presso l’Unione europea", sostengono che il Ministero "elabora e propone gli indirizzi intersettoriali per un’armonica crescita della qualità e quantità dei servizi prodotti nei comparti della produzione turistica verificandone l’attuazione", quando assegnano "compiti di disciplina generale" o quando si sovrappongono all'ISTAT e al SISTAN con l'art. 2, comma 3, lettera a.
Se è necessario un Ministero per creare un minimo di attenzione finanziaria all'industria turistica, ben venga, ma la partenza sembra già viziata di incostituzionalità.

lunedì 1 dicembre 2008

Commissariata l’Agenzia Nazionale del Turismo - ENIT

Non si placa la voglia di rinnovamento dell’ENIT, sembra che tutti i problemi del turismo italiano possano essere risolti modificando continuamente la composizione di un CdA.
L’ultima riforma, che oltre alla modifica del nome (Agenzia Nazionale del Turismo), aveva previsto solo la partecipazione paritetica delle Regioni e quella delle categorie nel Consiglio d’Amministrazione, oggi viene nuovamente modificata.

Un emendamenti ad un ddl legato alla Finanziaria (Senato - Resoconto sommario n. 34 del 25/11/2008 – Emendamenti al Disegno di legge n. 1082) riporta:
«Art. 12-bis. (ENIT – Agenzia nazionale del turismo)
''1. Il Consiglio d'Amministrazione è nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, ed è composto, oltre al Presidente e al Coordinatore degli Assessori regionali al turismo con funzioni di Vice Presidente, da 7 membri di cui due in rappresentanza delle Regioni designati dalla Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, uno designato dal Presidente del Consiglio dei Ministri in rappresentanza del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, uno designato dal Ministro dello sviluppo economico, e tre designati dalle organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative. Alle riunioni del Consiglio d'amministrazione interviene, senza diritto di voto, il Capo del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri''.
2. Fino all'insediamento nel nuovo Consiglio d'Amministrazione le funzioni dell'organo collegiale di amministrazione dell'ENIT – Agenzia nazionale del turismo – sono svolte dal Presidente in qualità di commissario straordinario».

Per fortuna, è stato presentato anche un altro emendamento con l’intenzione di sbloccare i 48 milioni di euro annui previsti per l'adeguamento delle imprese turistico-ricettive. finalizzandoli ad un non meglio precisato “sviluppo” del settore e “posizionamento competitivo”:
«1228 - Per le finalità di sviluppo del settore del turismo e per il suo posizionamento competitivo quale fattore produttivo di interesse nazionale, onde consentire la realizzazione di progetti di eccellenza per lo sviluppo e la promozione del sistema turistico nazionale, nonché il recupero della sua competitività sul piano internazionale, il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo può stipulare appositi protocolli di intesa con le regioni e gli altri enti locali, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Per il cofinanziamento delle iniziative e dei progetti presentati ai sensi del periodo precedente, è autorizzata la spesa di 48 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009. Il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo provvede a cofinanziare le iniziative e i progetti di cui al presente comma attraverso accordi di programma con le regioni territorialmente interessate.».

In altri termini, si è capito che il Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo non deve accavallarsi alle iniziative finanziarie delle Regioni, di Sviluppo Italia e della L. n. 488/92 che già incentivano la nascita e la riqualificazione delle imprese ricettive.
Mentre, si attende che la Corte Costituzionale bocci il tentativo di rifondazione del Ministero per il Turismo, almeno si sbloccano 144 milioni di euro, ma le finalità sono ambigue.
Sviluppo è un termine troppo generico e “posizionamento competitivo” considerato “fattore produttivo” lascia perplessi.
Forse il legislatore intende la capacità distintiva come individuata da Enrico Valdani per definire il “vantaggio competitivo”.

Probabilmente, prima della presentazioni dei Progetti o nella fase di stipula dei protocolli di intesa, il Dipartimento chiarirà meglio quali saranno le azioni finanziabili.

martedì 15 aprile 2008

Sanata dalla Corte Costituzionale una ulteriore sovrapposizione di competenze

Con la riforma del titolo V della Costituzione la materia del turismo è diventata competenza legislativa residuale esclusiva delle Regioni, ma il Governo italiano continua ad ignorarlo.

Come si era pronosticato a lezione, i ricorsi delle Regioni Veneto e Lombardia hanno avuto successo per i commi 1227 e 1228 della Finanziaria 2007 che prevedevano finanziamenti al settore senza disciplinare il coinvolgimento delle Regioni nell’adozione dei provvedimenti specifici di riparto ed erogazione dei fondi (sentenza n. 94/2008 della Corte Costituzionale).

Conoscete le perplessità personali sul modello di federalismo italiano, ma una volta scelto bisogna rispettarlo.
Nel caso di specie (finanziamento dell’industria turistica), lo Stato non può non coordinare gli interventi con le Regioni che già erogano, anche grazie agli strumenti di programmazione europei, aiuti di stato alle imprese turistiche, perché si rischia di duplicare o sovrapporre gli interventi in alcune direzioni trascurandone altre o ancora peggio, di realizzarli su obiettivi contrari a quelli regionali annullando, di fatto, le strategie di sviluppo locale.

mercoledì 13 febbraio 2008

Ancora sulla duplicazione delle competente tra Stato e Regioni.

Un articolo apparso su ItaliaOggi: Regioni e governo ai ferri corti, riporta il “duro confronto” tra le due istituzioni circa le modalità di destinazione di 48 milioni di euro all’industria turistica e una nuova riforma dell’ENIT.

Le Regioni lamentano una fase di nuovo centralismo dello Stato che, senza il parere vincolante delle Stesse, porta avanti bandi di finanziamento e riforme strutturali in questa fase di ordinaria amministrazione per l’indizione delle prossime elezioni.
Si annunciano ricorsi alla Corte Costituzionale.


Post correlato: Un-primo-commento-caldo-delle novità introdotte dalla finanziaria 2008

venerdì 4 gennaio 2008

Un primo commento a “caldo” delle novità introdotte dalla Finanziaria 2008

La legge 24 dicembre 2007, n. 244, tra alcune novità positive per il turismo, quali la possibilità del recupero dell’IVA sulle attività congressuali, se e quando verrà concessa una deroga dalla Comunità Europea, e un primo passo per l’avvio dei cosiddetti “buoni vacanza”, istituiti e finanziati quasi sette anni or sono, conferma il “vizio”, tutto italiano, di intendere il federalismo come duplicazione o sovrapposizione delle competenze e non, invece, com’è, di ripartizione.

L’evoluzione del sistema di governo in senso federale, iniziata negli anno ’90, è stata una grande occasione, purtroppo non utilizzata, per dare efficienza al sistema Paese nel suo complesso.
Le speranze di risolvere i problemi dovuti all’eccesso di normazione, ai rapporti tra l’Amministrazione Pubblica e la società civile e tra la sfera del potere centrale e quella delle autonomie locali sono state vanificate nell’applicazione pratica della teoria politica.
Non sono stati raggiunti neanche gli obiettivi finanziari che intendevano provocare una sostanziale riduzione della pressione fiscale complessiva rendendo i vari livelli di governo realmente rispettosi degli obiettivi e dei vincoli di bilancio (cfr. spesa sanitaria).

Questa finanziaria, oltre a proseguire nella duplicazione delle competenze con l’istituzione di un vero e proprio “Ministero del Turismo” (cfr. art. 1, comma 195, della legge in argomento, ma anche i comma nn. 193 e 194) ripropone una serie di interrogativi sul significato di legislazione concorrente fra Stato e Regioni, oppure esclusiva delle Regioni. Ed è una dimostrazione delle moderne teorie sul ciclo politico-economico, che si sono accennate a lezione, e di come le “lobby” riescano a condizionare i policy makers. Infatti, occorre rammentare la pressione esercitata, negli ultimi anni. dai rappresentanti di categoria in favore di un ritorno al centralismo.