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lunedì 1 dicembre 2008

Commissariata l’Agenzia Nazionale del Turismo - ENIT

Non si placa la voglia di rinnovamento dell’ENIT, sembra che tutti i problemi del turismo italiano possano essere risolti modificando continuamente la composizione di un CdA.
L’ultima riforma, che oltre alla modifica del nome (Agenzia Nazionale del Turismo), aveva previsto solo la partecipazione paritetica delle Regioni e quella delle categorie nel Consiglio d’Amministrazione, oggi viene nuovamente modificata.

Un emendamenti ad un ddl legato alla Finanziaria (Senato - Resoconto sommario n. 34 del 25/11/2008 – Emendamenti al Disegno di legge n. 1082) riporta:
«Art. 12-bis. (ENIT – Agenzia nazionale del turismo)
''1. Il Consiglio d'Amministrazione è nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, ed è composto, oltre al Presidente e al Coordinatore degli Assessori regionali al turismo con funzioni di Vice Presidente, da 7 membri di cui due in rappresentanza delle Regioni designati dalla Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, uno designato dal Presidente del Consiglio dei Ministri in rappresentanza del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, uno designato dal Ministro dello sviluppo economico, e tre designati dalle organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative. Alle riunioni del Consiglio d'amministrazione interviene, senza diritto di voto, il Capo del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri''.
2. Fino all'insediamento nel nuovo Consiglio d'Amministrazione le funzioni dell'organo collegiale di amministrazione dell'ENIT – Agenzia nazionale del turismo – sono svolte dal Presidente in qualità di commissario straordinario».

Per fortuna, è stato presentato anche un altro emendamento con l’intenzione di sbloccare i 48 milioni di euro annui previsti per l'adeguamento delle imprese turistico-ricettive. finalizzandoli ad un non meglio precisato “sviluppo” del settore e “posizionamento competitivo”:
«1228 - Per le finalità di sviluppo del settore del turismo e per il suo posizionamento competitivo quale fattore produttivo di interesse nazionale, onde consentire la realizzazione di progetti di eccellenza per lo sviluppo e la promozione del sistema turistico nazionale, nonché il recupero della sua competitività sul piano internazionale, il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo può stipulare appositi protocolli di intesa con le regioni e gli altri enti locali, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Per il cofinanziamento delle iniziative e dei progetti presentati ai sensi del periodo precedente, è autorizzata la spesa di 48 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009. Il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo provvede a cofinanziare le iniziative e i progetti di cui al presente comma attraverso accordi di programma con le regioni territorialmente interessate.».

In altri termini, si è capito che il Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo non deve accavallarsi alle iniziative finanziarie delle Regioni, di Sviluppo Italia e della L. n. 488/92 che già incentivano la nascita e la riqualificazione delle imprese ricettive.
Mentre, si attende che la Corte Costituzionale bocci il tentativo di rifondazione del Ministero per il Turismo, almeno si sbloccano 144 milioni di euro, ma le finalità sono ambigue.
Sviluppo è un termine troppo generico e “posizionamento competitivo” considerato “fattore produttivo” lascia perplessi.
Forse il legislatore intende la capacità distintiva come individuata da Enrico Valdani per definire il “vantaggio competitivo”.

Probabilmente, prima della presentazioni dei Progetti o nella fase di stipula dei protocolli di intesa, il Dipartimento chiarirà meglio quali saranno le azioni finanziabili.

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