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lunedì 19 gennaio 2009

Il Ministero del Turismo

Sarà presentata a Roma il 29 gennaio, nell'ambito della conferenza nazionale sulla riforma del turismo organizzata dall'Ufficio Turismo di Alleanza Nazionale, la proposta di legge per l'istituzione del Ministero delle politiche turistiche.
Dopo il referendum popolare, la decisione della Corte Costituzionale e la riforma del Titolo V della Carta Costituzionale, si continua a riproporre un Ministero. D'altronte, se è possibile per l'agricoltura perchè non farlo anche per il turismo, ma è veramente utile al sistema turistico italiano o serve solo a creare un nuovo apparato burocratico?
La risposta è contenuta tutta nell'art. 7 della proposta che recita che: "per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010, è autorizzata la spesa di 500 milioni di euro l’anno".
Questi 500 milioni dovrebbero andare all'Agenzia Nazionale - ENIT per 100 milioni annui. Una dotazione seria che consentirebbe all'ENTE di riorganizzarsi e realizzare i suoi fini sitituzionali.
197,5 milioni annui andrebbero alle Regioni per finanziare i Sistemi Turistici Locali che vengono di nuovo riproposti, e quì sorgono i primi problemi. Non tuttte le Regioni hanno istituito gli STL e se non si modifica il Titolo V della Costituzione, la competenza esclusiva resta alle Regioni, quindi si rischia che l'art. 6 possa essere impugnato e dichiarato incostituzionale con il realtivo blocco dei fondi.
158 milioni annui andrebbero alle Regioni per finanziare gli investimenti delle imprese turistiche. Questi fondi sembrerebbero spendibili e potrebbero sostituire quelli non più erogati dalla L. 488/92, ma anche in questo caso perplessità sorgono nella definizione di impresa turistica. La L. n. 135/01 aveva esteso il concetto, ma non tutte le Regioni hanno legiferato in tal senso.
39,5 milioni annui andrebbero al nuovo Ministero per finanziare i progetti dei sistemi turistici interregionali; anche questi appaiono spendibili.
Restano 5 milioni annui al Ministero per raggiungere le finalità di cui agli articoli 2 e 3 tra le quali si rinvengono sovrapposizioni e conflitti di competenza, quando prevedono di rappresentare "il sistema turistico nazionale presso l’Unione europea", sostengono che il Ministero "elabora e propone gli indirizzi intersettoriali per un’armonica crescita della qualità e quantità dei servizi prodotti nei comparti della produzione turistica verificandone l’attuazione", quando assegnano "compiti di disciplina generale" o quando si sovrappongono all'ISTAT e al SISTAN con l'art. 2, comma 3, lettera a.
Se è necessario un Ministero per creare un minimo di attenzione finanziaria all'industria turistica, ben venga, ma la partenza sembra già viziata di incostituzionalità.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

COMUNICATO STAMPA ASSOTURISMO

TORNA IL MINISTERO DEL TURISMO? ASSOTURISMO:
“SODDISFAZIONE PER L’ANNUNCIO DI BERLUSCONI. SI SENTE LA
MANCANZA SOPRATTUTTO PER RILANCIARE LA COMPETITVITÀ
DEL TURISMO”

“Un annuncio ,quello del Presidente del Consiglio Berlusconi ,sul ripristino del
Ministero del Turismo, quale fondamentale struttura di coordinamento, che
Assoturismo accoglie con soddisfazione. Un’idea che fa parte da tempo della
nostra battaglia per rilanciare la competitività del settore. Si sente la mancanza di
un Ministero che sappia coordinare meglio competenze ed interventi a livello
territoriale e settoriale al fine di dotare il turismo italiano di una più forte visibilità
ed efficienza. L’annuncio è importante la via per la sua attuazione sarà in salita
per le resistenze che si incontreranno. Il nostro auspicio è che si vada avanti con
decisione. Su questa strada il Governo deve sapere che avrà il nostro convinto
appoggio.”
Roma, 16 marzo 2009

Anonimo ha detto...

“Effettivamente il ministero del Turismo può essere una valida decisione per incidere strategicamente su una politica nazionale del turismo, godere di maggiori risorse e di un coordinamento con tutti gli altri dicasteri interessati all’offerta ricettiva del paese, dallo sviluppo economico, all’ambiente, alle infrastrutture e i trasporti”, ha affermato l’assessore al Turismo della Regione liguria, Margherita Bozzano.

Anonimo ha detto...

L’Assessore al Turismo della Campania intervenendo a Salerno al IV Forum dei Presidenti dei Corsi dei Laurea sul turismo, che si è svolto nell’ambito della sesta edizione di FareTurismo, ha dichiarato: “Un Ministro del Turismo che tolga le competenze in materia alle Regioni? Sono perfettamente d’accordo”. Ed ha proseguito: “Sono dell’idea che si debba ricreare una responsabilità nazionale in campo turistico, che permetta una seria promozione del Paese all’estero. La decisione popolare di abolire il ministero del Turismo è stata una iattura. Bisogna promuovere il Paese attraverso il suo principale brand e se non abbiamo una politica nazionale del Turismo da cui partire, non possiamo fare quello che ha fatto, per esempio, la Spagna”.

Anonimo ha detto...

Qualcuno si è accorto che occorre modificare il Titolo V della Carta Costituizionale per dare digità ad un eventuale Ministero del Turismo.

L'Osservatorio Parlamentare per il turismo ha predisposto una proposta di riforma del titolo V della parte seconda della Costituzione, in particolare dell'art. 117 per consentire allo Stato alcune competenze generali nel settore turistico, oggi attribuite alla competenza legislativa delle Regioni.
La proprosta è firmata da 56 parlamentari di diversi schieramenti. Il Presidente dell'Osservatorio ha detto che "non occorre una politica statalista sul turismo, ma è certamente impossibile che una materia come questa veda escluso lo Stato. E' comunque necessaria l'intesa con tutte le regioni essendo attualmente il turismo di loro competenza”.