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venerdì 14 agosto 2009

Avviato il riordino dell’APTR abruzzese (2° parte)

Nel precedente post si era promesso un tentativo di previsione della riforma e dei possibili “consigli” del Commissario.

Se si inizia spulciando i documenti ufficiali, all’insediamento della Giunta regionale, nella seduta Consiliare del 27 gennaio 2009, è stato presentato il programma di governo che nelle schede obiettivo (intervento n. 6) prevede la “revisione della L.R. 54/97, modificando la A.P.T.R. in struttura societaria, con partecipazione al capitale delle associazioni di categoria”.
Nel discorso di insediamento del Presidente, si rileva un’altra intenzione quella di “affidare il controllo dei bilanci di tutti gli Enti strumentali della Regione comprese le ASL, verrà uniformato ed affidato alla struttura di supporto speciale di controllo e non più alle singole Direzioni Tecniche di riferimento".

L’organo esecutivo, già all’atto dell’insediamento, rileva la necessità di ritoccare la legge di organizzazione e individua espressamente l’esigenza di modificare la veste giuridica dell’Azienda di promozione indicando anche la tipologia societaria e la composizione sociale. Purtroppo non motiva queste scelte che si possono solo presumere nella volontà di favorire una maggiore partecipazione dei privati alla gestione dell’APTR e nell’assoggettarlo ad una forma di controllo standardizzato per tutti gli Enti regionali.

Dopo pochi mesi, l’organo legislativo approva la L. r. n. 4/09 recante i “Principi generali in materia di riordino degli Enti regionali” che all’art. 3 classifica le possibili “modalità organizzative”, in:
a) agenzia regionale, quando l’oggetto consiste nello svolgimento di attività specifiche di interesse pubblico;
b) azienda regionale, anche consortile quando l’oggetto consiste nella produzione e gestione di beni e servizi rivolti al consumo collettivo e destinati al soddisfacimento di finalità pubbliche. Le aziende hanno natura di ente pubblico economico;
c) istituto regionale, quando le funzioni e le attività attribuite sono caratterizzate prevalentemente da contenuti di alta specializzazione tecnico-scientifica ed orientate alla ricerca ed alla sperimentazione;
d) costituzione e partecipazione a società, per lo svolgimento dei servizi pubblici aventi rilevanza economica.

Combinando le due volontà, l’APTR, da Azienda regionale dovrebbe diventare Agenzia regionale anche prescindendo dall’oggetto, poiché secondo la norma le aziende dovrebbero avere natura di ente pubblico economico e quindi, non di società di capitali.
A dire il vero l’APTR potrebbe anche rientrare nella lettera d) e quindi, si potrebbe semplicemente costituire una società (controllata o partecipata) nella quale la Regione conferisce l’”azienda” APTR (cespiti, personale, organizzazione, ecc.) e le Associazioni di categoria altri beni o denaro.
Nel primo caso, sono confermati quali organi sociali il Direttore e il Collegio Sindacale (art. 4) e, in entrambi i casi, dovrebbero crescere i controlli che vengono esercitati, per valutare gli effetti delle politiche e per verificare il raggiungimento dei risultati previsti, dal Consiglio regionale attraverso la Commissione consiliare competente, inoltre viene introdotto il controllo di gestione (art. 7 e 8).

Molto interessante potrebbe essere la combinazione della società partecipata con un capitale minoritario da parte dell’Ente pubblico e con l’ingresso non solo delle Associazioni di categoria, ma anche di singoli privati in modo da realizzare una sorta di Maison de la France nella quale gli investimenti annuali per la promozione turistica sono soprattutto privati. E’ una fattispecie che, in una congiuntura sfavorevole per la Regione il cui bilancio è assorbito dai problemi derivanti dal settore sanitario, potrebbe rilevarsi vincente. Forse però gli operatori privati abruzzesi non sono ancora maturi al punto da capire che occorre investire nella comunicazione della destinazione prima che in quella del singolo esercizio.

Un inconveniente potrebbe essere l’art. 13 della legge 4 agosto 2006 n. 248 che non consente alle società, con presenza di soggetti pubblici, di operare sul mercato poiché si ritiene che sarebbero in grado di alterare la concorrenza tra le imprese (sentenze TAR Lombardia, Milano, Sez. I, 31 gennaio 2007 n. 140 e TAR Lazio, Sez. I ter, 20 febbraio 2007 n. 1486). La norma non consentirebbe di svolgere attività commerciali come, ad esempio, la gestione di un centro prenotazioni o la vendita delle guide turistiche, anche se, a dire il vero, esistono casi abruzzesi, che non impugnati, sopravvivono (cfr. la Ferrovia Adriatico Sangritana con l’Agenzia “Sangritana Viaggi & Vacanze).

Ipotizzata la natura e definiti i controlli, l’art. 3 aiuta a stabilire una questione ancora più importante e cioè la stessa esistenza in vita dell’APTR poiché recita: “i servizi pubblici, aventi per oggetto la produzione di beni e l’esercizio di attività volte a realizzare fini sociali ed a promuovere lo sviluppo economico e civile della comunità regionale, sono erogati” dagli Enti regionali “nei soli casi in cui tali servizi non possono essere gestiti in maniera efficace ed economicamente conveniente dagli enti locali, ovvero la cui gestione diretta da parte dell’Amministrazione regionale, o mediante l’affidamento a terzi, con le modalità stabilite dalla vigente legislazione in materia di appalti, non risulti efficiente sotto il profilo dei risultati”.

Questo appare un disposto sconvolgente rispetto alla concezione passata ed alla situazione attuale. In effetti, l’articolato pone due condizioni fondamentali all’esistenza in vita di questi organismi.

Il primo vincolo riguarda la verifica della sussistenza di una impossibilità di una gestione da parte degli enti locali. Il secondo, di una inefficienza nella gestione diretta da parte della Regione stessa.

A questo punto si pone il problema di valutate questi presupposti; che si cercherà di affrontare in un prossimo post.

Il co-marchio del progetto Italia, Francia e Spagna


Il 30 luglio è stato registrato col n. 0001208791 il logo del progetto di co-marketing voluto dal nuovo Ministero del Turismo.

martedì 11 agosto 2009

Avviato il riordino dell’APTR abruzzese

E’ il decreto del PGR n. 67del 10/07/2009 che, nominando come Commissario il Direttore regionale al turismo, e conferendogli il mandato “per la provvisoria gestione dell’ente, al fine di garantire la funzionalità istituzionale dello stesso e l’armonizzazione della riforma con le linee di indirizzo di cui alla L.R. n. 4/2009”, ha intrapreso il cammino della riforma. La scelta, che ripete quella del 1997 effettuata nella precedente riorganizzazione, di far coincidere il Commissario con il responsabile della Direzione Turismo è senz’altro positiva ed apprezzabile; inoltre, rispetta l’art 11 della citata L. r. n. 4/09.

Non conoscendo le premesse - non pubblicate, restando al tenore letterale e divagando un po’, si cerca di approfondirne il significato della delega. Dal dispositivo sembrerebbe che la riforma sia stata già realizzata e che al Commissario spetti solo il compito di “armonizzarla” con la normativa nazionale in essere, come avviene nella giurisprudenza europea per i Paesi membri da cui il termine “armonizzare” dovrebbe essere stato mutuato, ma poi si precisa che la messa in armonia deve essere con una specifica legge regionale che “spiazza” il ragionamento. Anche perché se la legge di riorganizzazione fosse già stata pubblicata si dovevano nominare i nuovi organi dell’APTR e non il Commissario.

Forse si tratta di emanare un regolamento di attuazione avendo le Regioni potestà esclusiva in materia di turismo. Che per il momento, sembra la cosa più probabile, ma in questo caso il soggetto delegato appare incompetente. Il Commissario, anche considerato nella sua duplice veste, non può emanare provvedimenti regolamentari.

Soccorre parzialmente il primo punto del dispositivo quando decreta il commissariamento “nelle more dell’approvazione dell’apposita legge di riordino”; ma allora quali sono i compiti del Commissario se la riforma non c’è? Come fa ad “armonizzare”, inteso come “mettere d’accordo”, “equilibrare”, “fondere” una legge con un’altra se non gode del potere legislativo? E poi, già si prevede che i due dettati legislativi debbano essere in per forza contrasto?

Molto probabilmente si voleva realizzare una delega da parte degli organi politico-legislativi a quelli amministrativi della fase ricognitiva delle attese degli stakeholder del turismo abruzzese, ma anche dei dipendenti dell’Azienda (delle lobby in senso anglosassone) per poi redigere ed approvare la disciplina della riforma, e quindi, consentire l’armonizzazione dei regolamenti interni dell’APTR alla nuova legge. Solo in questo caso si può comprendere l’uso del termine in questione.

La propensione ad adottare una soluzione privatistica, che solo in futuro potrà essere valutata correttamente, probabilmente è dovuta anche:
- al “pasticcio” legislativo realizzato dalla L. r. n. 19 del 12.07.07 che, con l’intento di eliminare il CdA, sostituisce l’art. 13 della L. r. 54/1997 “Organi dell’APTR” dimenticando che un Direttore generale era già previsto e normato nel quarto comma dell’art. 12, all’art 15 e 17;
- e all’intempestivo avviso per l'acquisizione del Direttore dell'APTR dell’ottobre 2008 che lascia anche dubbi di legittimità.

Tralasciando le possibili, ma inutili polemiche sull’opportunità di nominare prima un Commissario che re-ingenierizzi un Ente alla maniera aziendalistica o predisporre prima la nuova normativa e poi affidarne la realizzazione ad un Direttore regionale, si saluta comunque positivamente la riconosciuta percezione di inefficienza del sistema con la volontà di regolare, in maniera differente da quella attuale, l’organizzazione turistica regionale.

I policy maker, che avevano gestito la precedente riforma, che ha visto la nascita dell’APT unica regionale concentrando gli EE.PP.T. e quasi tutte le AA.S.T. (è rimasta ancora in piedi quella di Pescara), avevano scelto la seconda soluzione, giuridicamente più corretta ma non per questo per forza più efficiente. Si osservi, ad esempio, il tempo trascorso dalla deliberazione della G.R. di proposta di legge alla sua approvazione in Consiglio, oppure il disinteresse per il sesto e settimo comma della stessa L. r. n. 54/97 circa le convenzioni per la gestione degli Uffici IAT e per la successiva L. r. n. 11/99 che, dal combinato disposto dell’art. 40 e 41, attribuisce alle Province competenze in materia di informazione e accoglienza turistica riservando in capo alla Regione solo gli IAT a “carattere strategico”, meglio individuati poi, negli strumenti programmatici regionali. O ancora, la mancata applicazione del quarto comma dell’art. 12 che già nel 1997 indicava tre linee di prodotto regionali e, per ognuna, prevedeva un responsabile. Ne è testimone l’ultimo Programma Triennale 2006-2008 che tornava a disporre l’inserimento di responsabili di prodotto (o product manager – capitolo 6.1).

A questo punto però, dopo aver “giocato” sul termine “armonizzare”, viene spontaneo il porsi un quesito su come sarà la riforma e su quali saranno i “consigli” del Commissario.

In un prossimo post, si raccoglierà la sfida cercando di fornire una plausibile risposta.

martedì 4 agosto 2009

Stabile il flusso turistico estivo


Secondo la periodica indagine di Unioncamere-Isnart il numero dei nostri connazionali che trascorrerà un periodo di ferie nel corso dei mesi estivi dovrebbe essere all’incirca uguale a quello dello scorso anno (circa 26 milioni di persone).

La previsione per l’Abruzzo è migliore rispetto a quella effettuata dall’istituto DINAMICHE di cui si è accennato nel post del 17.07.09. E’ attesa una quota di turisti italiani del 2,5% rispetto alla precedente previsione dell’1,5%.

In termini assoluti però gli arrivi dovrebbero essere 457.000 con una diminuzione, rispetto al 2008, di circa 289.000 persone pari ad un calo del 39%.

venerdì 17 luglio 2009

Finalmente on line Italia.it


Da oggi, anzi da ieri pomeriggio, il tanto atteso sito nazionale dedicato al turismo è in rete anche se in versione demo.

Speriamo bene per quella definitiva con i ns. migliori auguri e con la preghiera di accantonare il nuovo marchio banale, senza "emozioni" e dai tratti funerei (cfr. su fondo bianco) e ripescare il vecchio, ma sempre buono e che per fortuna, l'ENIT continua ad utilizzare.

Un avvertimento. Le Regioni, che hanno competenza esclusiva in materia di turismo, in passato non hanno richiesto i danni al Governo per il primo fallimento del sito e per il "cetriolo". Chissà come si comporterebbero in caso di una ripetizione. E poi, ci sono gli operatori e i singoli turisti.

La vicenda minuto per minuto con alcuni commenti.

Finalmente si sa qualcosa anche sulla distribuzione e sulla tiratura della rivista "Magic Italy" e viene spontanea una riflessione sull'esiguo numero di copie (solo 150.000).

Più italiani in vacanza, ma con meno soldi. E in Abruzzo per fortuna c’è Bertolaso.


Il Presidente di Federalberghi – Confturismo, commentando la periodica indagine realizzata dall’Istituto DINAMICHE dal 6 al 10 luglio (sistema C.A.T.I.) su un campione di 1.200 italiani maggiorenni rappresentativi di oltre 47 milioni di connazionali, così si esprime: “Come sostenuto nei giorni scorsi dal Ministro del Turismo, gli italiani riusciranno in numero maggiore a fare vacanze nei mesi estivi, ma non con l’incremento dell’11% indicato, bensì solo con un più modesto +1,5%, a fronte di un -18% di spesa media pro-capite, un -16,5% di durata media della vacanza ed una iperconcentrazione di vacanzieri ad agosto con quasi il 55% della quota di domanda”.

L’indagine rileva anche che solo l’1,5% dei vacanzieri italiani sceglierà l’Abruzzo, quando la stessa indagine del 2008 segnalava una quota del 4%.
Con lo sciame sismico che continua, l’effetto terremoto si ripercuote pesantemente su tutta la regione e determina la previsione di un calo del flusso turistico italiano diretto in Abruzzo di oltre il 60% rispetto allo stesso periodo dello scoro anno (esattamente del 62,5%).

Come sembra abbiano fatto i T.O. stranieri, anche il turista italiano ha evitato la regione preferendo soprattutto le coste limitrofe delle Marche e delle Puglie. Le previsioni per le prime sono di una crescita di circa il 191% per uno share del 4,4%, quelle per la Puglia del 125% per una quota nazionale del 10%.

Le estrapolazioni effettuate, anche se su un campione numericamente modesto, sono senz’altro indicative di una tendenza che già si percepisce sul “campo”.

Nel disastro del sisma e della sua percezione che si estende a tutto il territorio abruzzese, il sistema ricettivo riesce a recuperare grazie alla Protezione Civile che, nel mese di luglio, ricovera in 486 alberghi abruzzesi (n. 45 - AQ, n. 127 - CH, n. 63 - PE, n. 251 - TE) n. 19.280 sfollati determinando circa 580.000 presenze con una spesa (fatturato) che si aggira intorno ai 28 milioni di euro.

Astenendosi da dissertazioni etiche, qualcuno ha pensato bene di puntare su questo business della “calamità” attuando iniziative di marketing nei confronti dei terremotati (cfr. pubblicità sulle pagine de “Il Centro” di luglio).


giovedì 16 luglio 2009

Il Ministro mantiene la promessa?


Come promesso, il Ministro del Turismo ieri, con il Presidente del Consiglio e il Ministro per l’Innovazione, ha presentato, in una conferenza stampa a palazzo Chigi, il nuovo portale del turismo italiano.

E’ stato annunciato che oggi era on line in versione beta ed è stato chiesto ai navigatori “che amano l’Italia” di partecipare alla sua implementazione, ma se provate a digitare http://www.italia.it/ si richiede una password non distribuita, di conseguenza non è ancora visibile la pubblico.

Si spera che presto sia veramente in rete e che quindi, si mantenga realmente la promessa e poi, in conclusione della presentazione è stato riproposto il pesante “documentario” sull’Italia che dovrebbe essere uno spot di promossone turistica?
Questa volta è stato migliorato con le didascalie, ma risulta sempre girato nel deserto o, se si vuole, “the day after”. Continua a rappresentare una visione non antropizzata e vissuta dei luoghi. Una realtà surreale che con l’intento di “emozionare” dimentica i prodotti turistici fatti di rapporti umani e di persone.

Sembrano meglio gli spezzoni dei “tour virtuali” presentati, resta però il fatto che il cosiddetto portale è un semplice sito vetrina, anche se istituzionale e con qualche link, ma sembra non prevedere spazi per la partecipazione diretta delle Regioni, degli Enti Locali e degli operatori turistici.
Una curiosità, che è poi la “cartina al tornasole”, sarà quella di verificare se i prezzi delle strutture ricettive, riportati sul sito, saranno quelli ufficiali o quelli realmente praticati.

Web Marketing di un brand: sito e presenza aziendale on-line di Mulino Bianco

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martedì 14 luglio 2009

Sul Web i Giochi del Mediterraneo battono il G8


Per fornire una stima approssimativa della notorietà di una marca, di una impresa, di un evento, spesso si è proposto di verificare quanto è “cercato” sul Web con il meccanismo di “Goole Trends” attualmente migliorato con “Google Insights for Search”, che attraverso la visualizzazione della popolarità dei termini richiesti sull’omonimo motore di ricerca, fornisce informazioni sulla popolarità acquisita nel tempo, per area geografica (o più aree geografiche) e sui principali termini correlati.

Questa volta si è voluto verificare l’effetto sul Web degli ultimi due eventi positivi realizzati in Abruzzo. Si sono inseriti i termini: Pescara e L’Aquila, perché “Giochi Pescara” o “Pescara Mediterraneo” confrontati con “L’Aqulia G8” non rilevava affatto quest’ultimo termine impedendo la comparazione. Sono stati considerati gli ultimi 30 giorni, per l’area geografica: il mondo, e per la categoria: “tutte”.

Il risultato è sorprendente, per Pescara si nota un buon incremento, mentre per L’Aquila la curva si solleva appena.
Le provenienze estere delle ricerche evidenziano l’area mediterranea con in testa la Tunisia.

Anche confrontando solo le “news” i Giochi sovrastano il G8 e la popolarità de L’Aquila si arresta al 7 luglio.

Confrontando invece, il termine "Abruzzo" con "L’Aquila" negli ultimi dodici mesi si nota anche che l’effetto terremoto influisce più sull’andamento della popolarità della regione che non della città o provincia. Il sisma quindi, viene percepito su tutta l'area regionale.

A proposito di Provincia, anche la campagna di marketing realizzata nel periodo considerato non ha prodotto alcun movimento in alto della curva. Sembra che non abbia influenzato affatto gli utenti di Internet.

mercoledì 8 luglio 2009

Nuovo logo per Roma capitale


Il Comune di Roma ha indetto un concorso nazionale di idee per un nuovo marchio ("logotipo") che rappresenti la città di Roma. Un logo che sintetizzi l’immagine della città rappresentata dalla Lupa Capitolina e accompagnata dalla dicitura "Roma" e che dovrà essere "fortemente rappresentativo del fascino e del prestigio della città e della sua unicità storica, culturale e territoriale".


Possono partecipare alla gara le società e gli studi di grafica, design, pubblicità, comunicazione, ma anche grafici, designer e architetti che esercitano la professione (in forma sia libera che dipendente), i laureati, diplomati e studenti presso scuole (post-diploma o di livello universitario) di grafica, design, comunicazione visiva, pubblicità, belle arti, beni culturali.



Requisito comune per tutti: residenza (o sede) nel territorio nazionale.

La Spagna si mobilita per la riduzione dell'Iva

Dopo l’armonizzazione dei francesi e le richieste delle Associazioni di categoria italiane, il canale distributivo spagnolo (T. O. e Associazioni) chiede la riduzione dell'aliquota Iva dal 16 al 7%. Sono quattordici tra tour operator e AdV e otto le associazioni di categoria che hanno richiesto al Governo spagnolo la riduzione dell'imposta, equiparandola a quella applicata agli altri comparti del settore, come quello ricettivo, della ristorazione e dei trasporti.

Uno studio effettuato dalla Commissione Europea, nel luglio del 2005, aveva comparato le percentuali dell’aliquota dell’Imposta (comunitaria) sul Valore Aggiunto, che veniva applicata nel settore degli alberghi e della ristorazione, all’interno del mercato europeo.
Molti Paesi membri prevedevano per il settore alberghiero e per quello della ristorazione una differente imposizione fiscale indiretta.
Dai dati rilevati emergeva che, il Paese con il prelievo fiscale più contenuto, era il Lussemburgo, con un’aliquota Iva (uguale per la ricettività e per la ristorazione) fissa al 3% e quello con l’imposizione più pesante risultava il Regno Unito con un’aliquota del 17,5%.

All’interno del range, l’Italia con il 10% per gli hotel e la ristorazione, insieme all’Austria, però con punte del 20% per le prestazioni rese in pubblici esercizi di categoria lusso e per gli stabilimenti balneari.
Un’imposizione più elevata, si registrava solo per l’Irlanda (13,5%) e per la Svezia (12% per la ricettività e 25% per la ristorazione), mentre il resto dei Paesi membri applicava aliquote più contenute: la Grecia con l’aliquota del 9%, la Slovenia dell’8,5%, la Spagna del 7% e i Paesi Bassi al 6%. Altri Paesi applicavano aliquote differenziate come il Belgio che a fronte di un’aliquota ridotta del 6% per gli alberghi applicava l’aliquota del 21% per i ristoranti, la Francia che prevedeva una aliquota Iva pari al 5,5% per il comparto alberghiero e 19,6% per quello della ristorazione; il Portogallo che posizionava la misura dell’imposta al 5% per la ricettività e al 12% per la ristorazione.

Quest’anno, per cercare di mitigare gli effetti della crisi economica, il Presidente francese armonizza le aliquote abbassando l’Iva alla ristorazione dal 19,6% al 5,5% e in Spagna, dove l’aliquota è già inferiore alla nostra (7%), si chiede l’estensione al settore della commercializzazione dei prodotti turistici.

La Francia è riuscita a superare i pareri negativi della Comunità Europea e stima che l’iniziativa produrrà ventimila nuovi posti di lavoro e ventimila contratti per apprendisti entro tre anni.

Mentre in Italia ancora si discute su una eventuale riduzione di aliquota ed equiparazione per le prestazioni degli stabilimenti balneari, i nostri diretti competitori già godono di aliquote inferiori che permettono politiche di pricing consentite dall’imposizione fiscale.
Bisogna però riconoscere che un primo passo è stato fatto per il turismo d’affari che può detrarre l’imposta per le prestazioni alberghiere e le somministrazioni di alimenti e bevande (Finanziaria 2007), ma calata su questa situazione, immaginate chi sfrutterà meglio una strategia di promozione sul turismo di massa condivisa tra Italia, Francia e Spagna come previsto dall’accordo siglato dal nostro nuovo Ministero.
PS.: La Comunità Europea raccomanda di non scendere sotto il 5%.

martedì 7 luglio 2009

Ferri corti tra Governo e Regioni

Sospesi tutti i “tavoli” di concertazione politica e tecnica della Conferenze Stato-Regioni e Unificata.
Vasco Errani, Presidente della Conferenza delle Regioni e province Autonome, così spiega l’interruzione dei rapporti: "Da due mesi siamo in attesa di un vertice chiarificatore con l'Esecutivo, ma nel frattempo si moltiplicano le iniziative unilaterali all'insegna del centralismoe il quadro si fa sempre più confuso e preoccupante”.

Tra i vari motivi: sanità, fondi FAS, ecc., c’è anche la nascita del Ministero del Turismo criticata sia per la procedura adottata, sia per la sostanza.

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome fa rilevare che le iniziative e le azioni poste in essere unilateralmente dal Governo con riferimento ad un ambito, quello del Turismo, per cui è riconosciuta alle Regioni una competenza esclusiva costituiscono un vulnus grave delle prerogative regionali.
E’ stato nominato un Ministro senza portafoglio cui è stato conferito l’incarico per il turismo con relativa delega di funzioni. Tutto ciò è avvenuto senza che le Regioni e le Province autonome fossero consultate, disattendendo ancora una volta il principio della leale collaborazione tra istituzioni dello Stato e senza realizzare quella concertazione più volte richiamata ed auspicata anche dalla Corte Costituzionale
”.

L'Italia guadagna una posizione


Secondo l’indagine realizzata quest'anno dalla Visa tra gli statunitensi possessori della carta, l'Italia, con il 24% di preferenze, risulta seconda solo alla Gran Bretagna e ai Caraibi (26%) tra le destinazioni preferite per fare vacanza. Seguono a distanza la Francia (17%), la Spagna (15%) e la Grecia (12%).

Rispetto ai risultati della scorsa edizione, quando il nostro Paese figurava al 4° posto nelle preferenze dei turisti USA per i viaggi internazionali programmati per il 2008, l'Italia guadagna una posizione. Mentre per la spesa con carte Visa lo scorso anno, il nostro Paese ha raggiunto il 6° posto con 1,5 miliardi di dollari.
Circa 300 milioni di dollari sono stati spesi nel settore ricettivo e oltre 108 milioni nel settore della ristorazione. Circa 60 milioni per i voli aerei interni, circa 39 milioni in autonoleggi, 35 milioni presso le AdV, più di 12 milioni di dollari in rifornimento carburante, oltre 10 milioni per spostamenti con traghetti, navi e scafi e 1,5 milioni in pedaggi autostradali.
Il 47% degli intervistati ha affermato che la crisi economica non ha avuto impatto sul loro desiderio di viaggiare all’estero ed in particolare, il 18% ha dichiarato di essere ancora più desideroso di effettuare viaggi internazionali.

La ricerca è stata condotta sui titolari di carte di pagamento che hanno viaggiato al di fuori dei loro confini negli ultimi 3 anni e che viaggeranno nel mondo nel 2009-2010.

Oltre alla notizia positiva che bisognerebbe sfruttare con una presenza più differenziata e personalizzabile e con una buona campagna pubblicitaria, una riflessione è d'obbligo: sul mercato USA a chi giova una azione di co-marketing o le sinergie dell'accordo tra Italia, Francia e Spagna?

lunedì 6 luglio 2009

Firmata la convenzione per i buoni vacanza


Come previsto, la gara sui buoni vacanza è stata aggiudicata all'associazione no-profit "BVI - Buoni Vacanza Italia" e la relativa convenzione è stata firmata il 3 luglio presso il Dipartimento per lo sviluppo e la competività del turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Quest'anno però il primo perido di utilizzazione è saltato. Si spera che si faccia in tempo per il secondo che parte la prima settimana di settembre.

Un possibile aiuto per il turismo abruzzese potrebbe essere quello di vincolare, una parte del budget previsto, alla destinazione "Abruzzo". Soluzione che appare migliore rispetto ad una campagna pubblicitaria nazionale senza chiarezza di obiettivi, prodotti e target (oltre al marchio sbagliato, gli spot non riportano un numero verde o un URL dove prenotare). Indovinata, invece, la scelta del Guerriero di Capestrano, quale simbolo della cultura e delle tradizioni abruzzesi, che riprende il ricordo di una precedente campagna pubblicitaria della Regione Abruzzo nella quale, oltre ai classici mezzi, era stata utilizzata una tecnica (land art) di richiamo sul territorio.
Anche l'offerta dell'ENIT potrebbe essere una buona occasione di commercializzazione dei prodotti turistici abruzzesi per penetrare i mercati esteri serviti dai voli sull'aeroporto d'Abruzzo, ma occorre effettuare una opera di sensibilizzazione sugli operatori turistici abruzzesi poco propensi a concedere allotment (marketing interno).

venerdì 3 luglio 2009

Corretto l’UNWTO World Tourism Barometer

L’UNWTO, sulla base dei risultati del primo quadrimestre, ha effettuato una revisione al ribasso delle stime sull’andamento del turismo internazionale per il 2009. Quest’anno il flusso dovrebbe subire un calo tra il -4 e il -6%. L'andamento negativo è emerso durante la seconda metà del 2008 e si è intensificato nei primi mesi del 2009. Le cause principali sono da attribuirsi alla diminuzione del reddito disponibile associato ad un aumento della disoccupazione soprattutto nei Paesi che rappresentano la fonte principale di turismo outgoing.
Tra gennaio e aprile, il turismo internazionale è diminuito dell’8% secondo l’edizione di giugno dell’Unwto World Tourism Barometer. Le destinazioni mondiali hanno registrato 247 milioni di arrivi contro i 269 del 2008.
La previsione per l’Europa è peggiore (-10%) perché secondo UNWTO l'impatto della crisi economica “è stato elevato in quanto la maggior parte dei mercati più importanti per l’outgonig hanno lottato con la recessione dopo la fine del 2008. Inoltre, il turismo in uscita del secondo mercato più grande (UK) ha subito il deprezzamento della sterlina”.

Nel 2008 gli arrivi internazionali sono aumentati dell’1,9% pari a 922 milioni di turisti, mentre le entrate sono aumentate dell’1,8% (in termini reali) pari a 642 milioni di euro.
La graduatoria internazionale non ha subito cambiamenti rilevanti nel 2008. La Francia continua a primeggiare negli arrivi (79 milioni di turisti) ed è terza per fatturato. Gli Stati Uniti sono tornate al secondo posto per gli arrivi ed hanno riconquistato il primo per le entrate dopo gli eventi dell'11 settembre 2001, la Spagna si piazza al terzo posto in arrivi, ma ha mantenuto la sua posizione (di secondo) per incassi. La Cina continua a superare l’Italia (quarto posto) per gli arrivi internazionali, ma è ancora quinto in termini di entrate, mentre il contrario è per l'Italia (rispettivamente al quinto e quarto posto).