La Maison de la France, oltre al consueto elenco dei T.O. italiani che “vendono” la destinazione, ha aggiornato il proprio sito consentendo le prenotazioni dirette anche in lingua italiana.
Se provate però a fare una ricerca di un Hotel a Parigi, vengono proposte solo 6 strutture di cui una presentata da venere.com e le altre da booking.com.
Clickando il tasto “prenotare” sulla struttura venduta da venere.com si può tranquillamente proseguire, passando per viamichelin.com, nel vedere la struttura, i commenti e concludere la prenotazione, mentre negli altri casi il collegamento si interrompe e diventa impossibile effettuare l’acquisto (testato in data odierna).
Il fatto che non siano solo gli italiani a fallire sul Web (cfr. italia.it), non deve indurre al “mezzo gaudio”, ma deve far riflettere e consigliare al Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, che sta realizzando il nuovo sito turistico italiano, di monitorarne l’efficienza prima di metterlo on line.
Altra considerazione che dovrebbe stimolare una attenta riflessione è: Perché la Francia si ostina a far gestire la presenza sul Web dalla Maison de la France e noi italiani a duplicare il sito dell’ENIT?
Se provate però a fare una ricerca di un Hotel a Parigi, vengono proposte solo 6 strutture di cui una presentata da venere.com e le altre da booking.com.
Clickando il tasto “prenotare” sulla struttura venduta da venere.com si può tranquillamente proseguire, passando per viamichelin.com, nel vedere la struttura, i commenti e concludere la prenotazione, mentre negli altri casi il collegamento si interrompe e diventa impossibile effettuare l’acquisto (testato in data odierna).
Il fatto che non siano solo gli italiani a fallire sul Web (cfr. italia.it), non deve indurre al “mezzo gaudio”, ma deve far riflettere e consigliare al Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, che sta realizzando il nuovo sito turistico italiano, di monitorarne l’efficienza prima di metterlo on line.
Altra considerazione che dovrebbe stimolare una attenta riflessione è: Perché la Francia si ostina a far gestire la presenza sul Web dalla Maison de la France e noi italiani a duplicare il sito dell’ENIT?
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