Nel periodo gennaio-agosto 2008 il turismo europeo registra una certa difficoltà (-2% sull'occupazione e -1,5% sul RevPar), ma l’Italia soffre di più con un calo del 5,1% sull’occupazione ed una diminuzione del 7,4% sul RevPar.
L'analisi sintetizza i seguenti risultati per l'estate 2008:
1. una pesante contrazione delle affittanze di appartamenti turistici che, rappresentando il 35/40% del mercato delle vacanze (ISTAT rileva le affittanze di appartamenti solo marginalmente), produce una negatività trasversale a tutte le destinazioni. La flessione nazionale di questo comparto è a due cifre;
2. un minor numero di arrivi turistici ovunque, soprattutto nel mese di agosto;
questo dato potrebbe essere congiunturale e non “strutturale”;
3. un’ulteriore accentuazione della “frammentazione delle vacanze” e della riduzione della durata dei soggiorni, che rende incongrue le proposte di pacchetti settimanali che caratterizzano la maggioranza delle promozioni regionali e dei sistemi turistici locali (si tratta di un clamoroso errore commerciale che produce sprechi di risorse private e pubbliche);
4. lo scivolone di alcune aree balneari famose. Tra di esse emergono la costa settentrionale della Sardegna, il Ponente Ligure, il Circeo e Ponza, Capri e Ischia, Viareggio, il Mezzogiorno Tirrenico e Ionico e la Sicilia, che secondo l’Osservatorio Nazionale Balneare registrano la peggiore performance degli ultimi 10 anni;
5. un pessimo andamento del sistema agenziale e del tour operating europeo; queste fonti confermano la crisi delle vacanze in villaggio (difficoltà per Club Med, Valtur, Ventaglio, etc.) e di tutte le formule che impongono, che costringono, che bloccano il giorno di arrivo e di partenza;
6. il massimo carico alberghiero di agosto concentrato in un periodo più breve rispetto alle attese;
7. un aumento del movimento turistico da Francia, Belgio, Olanda e Paesi scandinavi (anche se alcuni di questi mercati producono volumi poco significativi di traffico turistico);
8. la sensibile diminuzione del turismo tedesco, svizzero e austriaco che nel 2008 ha prodotto pesanti flessioni per molte aree turistiche a vocazione germanica;
9. la crescita esponenziale degli arrivi dai Paesi dell’est Europa, CSI in particolare;
10. la forte contrazione dei turisti statunitensi e giapponesi;
11. la generale flessione del turismo su gomma (auto, moto, pullman).