Se i primi quattro mesi del 2008 sembrano positivi per il turismo internazionale, le previsioni per l’estate di Confesercenti rilevano che, rispetto all’anno trascorso, saranno 340 mila italiani in meno a fare vacanza.
Il barometro dell'Unwto segna una crescita di circa il 5% (un punto percentuale in più rispetto alle previsioni di lungo periodo). Sembra che gli aumenti maggiori si siano registrati nel Medio Oriente, in Asia del Sud e del Nord-Est, e nell'America Centrale e del Sud; comunque tutte le regioni mostrano indici positivi.
L’indagine quantitativa condotta della Confesercenti-Publica ReS sulle vacanze estive delle famiglie italiane (sondaggio telefonico CATI e CAWI), dal 19 al 25/06/2008, su un campione di 1.000 italiani rileva che 57% ha deciso di fare una vacanza, il 24% resterà a casa ed il 19% è ancora indeciso.
Gli effetti dei problemi economici che attanagliano le famiglie italiane si evidenziano con chiarezza nelle motivazioni di coloro che non vanno in vacanza. Cresce considerevolmente il numero di chi rinuncia “perché costa troppo” dal 34% del 2007 al 49% (+15 punti); ed anche il “caro petrolio” incide Il mezzo di solito più utilizzato per recarsi in vacanza: l’auto, scende di 9 punti (dal 69% al 60%), mentre cresce il ricorso all’aereo (dal 26 al 30%) e il treno (dal 7% al 10%). Ed anche chi dichiara di voler fare una vacanza è attento ai prezzi (vincoli di bilancio) scegliendo categorie inferiori e riducendo i giorni.
“Ma come vogliono trascorre le loro vacanze gli italiani? Per la maggioranza conta soprattutto la tranquillità. Le risposte al sondaggio sono infatti quasi un plebiscito per il riposo (55%) e le passeggiate (33%) che sommano insieme un significativo 88%. Alla visita dei musei e alla lettura va un 32%, un altro 26% al divertimento, alla buona cucina ed al buon vino arriva un 23%, la tintarella non è in cima ai pensieri dei vacanzieri ma raccoglie un 20% di risposte. Resta indietro tutto quanto fa… sport con un 17%”.
POST correlati:
Il barometro dell'Unwto segna una crescita di circa il 5% (un punto percentuale in più rispetto alle previsioni di lungo periodo). Sembra che gli aumenti maggiori si siano registrati nel Medio Oriente, in Asia del Sud e del Nord-Est, e nell'America Centrale e del Sud; comunque tutte le regioni mostrano indici positivi.
L’indagine quantitativa condotta della Confesercenti-Publica ReS sulle vacanze estive delle famiglie italiane (sondaggio telefonico CATI e CAWI), dal 19 al 25/06/2008, su un campione di 1.000 italiani rileva che 57% ha deciso di fare una vacanza, il 24% resterà a casa ed il 19% è ancora indeciso.
Gli effetti dei problemi economici che attanagliano le famiglie italiane si evidenziano con chiarezza nelle motivazioni di coloro che non vanno in vacanza. Cresce considerevolmente il numero di chi rinuncia “perché costa troppo” dal 34% del 2007 al 49% (+15 punti); ed anche il “caro petrolio” incide Il mezzo di solito più utilizzato per recarsi in vacanza: l’auto, scende di 9 punti (dal 69% al 60%), mentre cresce il ricorso all’aereo (dal 26 al 30%) e il treno (dal 7% al 10%). Ed anche chi dichiara di voler fare una vacanza è attento ai prezzi (vincoli di bilancio) scegliendo categorie inferiori e riducendo i giorni.
“Ma come vogliono trascorre le loro vacanze gli italiani? Per la maggioranza conta soprattutto la tranquillità. Le risposte al sondaggio sono infatti quasi un plebiscito per il riposo (55%) e le passeggiate (33%) che sommano insieme un significativo 88%. Alla visita dei musei e alla lettura va un 32%, un altro 26% al divertimento, alla buona cucina ed al buon vino arriva un 23%, la tintarella non è in cima ai pensieri dei vacanzieri ma raccoglie un 20% di risposte. Resta indietro tutto quanto fa… sport con un 17%”.
POST correlati:
Nessun commento:
Posta un commento